MilanoVerranno depositate questa mattina le decisioni dei due giudici del tribunale civile di Milano chiamati - in base ai ricorsi incrociati delle due parti in causa - a fare da arbitri nel violento scontro in atto per il controllo di Impregilo. Le ordinanze dei due magistrati potrebbero avere un ruolo decisivo nell'influenzare l'assemblea della società, fissata per domani mattina, spostando in modo significativo gli equilibri a favore di questo o quel contendente: ovvero da una parte il gruppo Gavio, attualmente al timone del colosso delle costruzioni, e dall'altra il gruppo romano Salini, che punta a sfiduciare il consiglio di amministrazione. Sia Gavio sia Salini detengono un pacchetto di azioni Impregilo appena inferiore al 30 per cento.
Proprio sulla gestione di questi pacchetti di controllo, a ridosso della soglia che renderebbe obbligatoria l'Opa, sono partiti i due ricorsi d'urgenza depositati nei giorni scorsi e discussi ieri pomeriggio in due distinte udienze in tribunale, alla presenza di folti e agguerriti staff legali. Il giudice Marianna Galioto ha dovuto esaminare il ricorso d'urgenza presentato da Salini contro Igli (la cassaforte di Gavio che ha in pancia le azioni Impregilo) che punta a inibire il diritto di voto di Gavio in occasione dell'assemblea di domani: la richiesta è motivata da Salini con l'esistenza di un «concerto», ovvero di un accordo sottobanco di Gavio con alcuni azionisti di minoranza, grazie al quale di fatto Igli avrebbe assunto occultamente e illecitamente il controllo totale del gruppo; per questo gli avvocati di Salini hanno chiesto al giudice di impedire a Gavio e ai suoi presunti alleati di votare nell'assemblea di domani.
Nello stesso corridoio del tribunale, davanti al giudice Vincenzo Perrozziello, si è discusso il ricorso con cui era invece Igli a chiedere al tribunale di impedire a Salini di utilizzare domani in assemblea le deleghe raccolte in questi giorni tra gli azionisti di minoranza di Impregilo. Secondo i legali di Gavio, la campagna di raccolta di deleghe condotta soprattutto via Internet da Salini è avvenuta con metodi irregolari, a partire dalla prospettazione di rilevanti dividendi, grazie alla dismissione delle attività di concessione, se in Impregilo dovesse prevalere la linea del costruttore romano. Inoltre a Salini gli avvocati di Gavio (sostenuti da quelli di Impregilo, comparsi anch'essi all'udienza di ieri) hanno contestato nel ricorso di non avere comunicato agli azionisti di minoranza la posizione di conflitto di interessi in cui si troverebbe in quanto titolare di una azienda concorrente.
Ieri i giudici - che nei giorni scorsi avevano respinto le richieste di entrambi i contendenti di provvedere inaudita altera parte, ovvero senza neppure fissare l'udienza - hanno ascoltato le ragioni dei due fronti, dopodiché si sono riservati la decisione. Le due ordinanze verranno depositate in cancelleria entro la tarda mattinata di oggi. É evidente che se dovesse venire accolto uno solo dei ricorsi, l'impatto sull'assemblea Impregilo di domani sarebbe decisivo, perché una delle due parti in lotta si troverebbe a combattere da una posizione di assoluto vantaggio.
Ma è anche possibile, se non addirittura probabile, che sia Perrozziello che la Galioto respingano i ricorsi di loro competenza, e lascino che sia l'assemblea di domani a decidere le sorti dello scontro tra Gavio e Salini.
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