Nonostante tutto gli italiani sono affezionati all'euro. Lo conferma il consueto sondaggio Acri-Ipsos presentato in occasione della Giornata del Risparmio. Si riducono, infatti, coloro che pensano che tra 20 anni sarà meglio essere usciti dalla moneta unica (dal 33% del 2017 al 29% del 2018), mentre crescono coloro che pensano sarà un importante vantaggio rimanervi (56% attuale, erano il 54% del 2017)". Il 66% rigetta l'idea di Italexit (il 61% nel 2017) e si riducono coloro che la vivrebbero come un vantaggio (scendono dal 17 al 14%).
È un'Italia che sta lentamente cercando di superare la crisi, ma che è ancora spaventata dal futuro e dal governo gialloverde. Gli italiani indicano un lieve miglioramento della propria situazione (7% contro il 6% del 2017 e del 2016) e il 37% che non ha avuto nessuna difficoltà a mantenere il proprio tenore di vita (35%) mentre sono scesi al 40% coloro che hanno sperimentato qualche difficoltà nel far quadrare tutti i conti. L'ottimismo circa il futuro sembra essere molto diffuso nel Centro-Sud, soprattutto tra coloro che hanno meno di 30 anni (saldo ottimisti-pessimisti pari a 36) grazie alla prospettiva di ricevere il reddito di cittadinanza.
Appare, invece, più in difficoltà il Nord Est; fra coloro che si trovano nella fascia d'età tra i 31 e i 44 anni cresce il numero di quelli che temono un peggioramento delle prospettive. Ecco perché la propensione al risparmio resta elevata (86% come nel 2017) ma ben il 38% non vive tranquillo se non risparmia.GDeF
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