Ecco cosa ti succede se ti trovi in Grecia il giorno del default

Si avvicina il default della Grecia. Aldilà delle ripercussioni sulle banche estere, sulle casse dell'Unione europea e sui mercati del Vecchio Continente, il fallimento avrebbe ripercussioni anche sulle vacanze. Cosa succeda, per esempio, a un turista che si trova in Grecia per trascorrere le ferie estive proprio nei giorni del crac?

Quest'estate le isole greche faranno il pienone. Come racconta il settimanale Panorama, infatti, i turisti stanno facendo la fila per aggiudicarsi un lenzuolo di spiaggia sulle assolate isole elleniche. Un scelta dettata non solo dalla bellezza dei posti ma anche dalla convenienza dei prezzi. Sia gli alberghi sia le barche siano in netto ribasso tanto da rendere la Grecia ancor più conveniente rispetto a mete già di per sé molto economiche come la Spagna o la Croazia. I prezzi non calano, infatti, solo per il comparto del lusso che, come sottolinea La Stampa, continua a mantenere livelli da capogiro. I miliardari che pensavano di fare affari acquistando ville da sogno in isole esclusive, hanno dovuto scucire somme non indifferenti. I prezzi, almeno per il settore del lusso, restano inaccessibili ai più, anche in Grecia.

Aldilà delle ferie prenotate per convenienza, adesso i turisti si trovano a dover fare i conti con l'eventualità dell'addio all'euro. Il Grexit è tutt'altro che un'ipotesi peregrina. Anzi. Potrebbe essere realtà già a a fine mese. Dal momento che nessun Paese è mai uscito dall'Eurozona, risulta difficile per gli analisti immaginare scenari plausibili sul futuro della Grecia fuori dalla moneta unica. Ma cosa potrebbe succedere a un turista che si trova in Grecia nel momento del default? La situazione non sarebbe poi così dissimile da quella che è venuta a crearsi a Cipro nel 2013 dopo il crac bancario. Per qualche giorno, infatti, verrebbero chiusu i Bancomat. I turisti, come anche tutti i cittadini greci, rimarrebbero senza contanti. Oltre al fatto che, all'indomani dall'addio all'euro, i commercianti inzierebbero subito a "rifarsi" sui turisti accettando soltanto la moneta unica per il semplice fatto che costerebbe più della nuova valuta locale.