Ecco il decalogo di Brunetta per correggere i conti pubblici

Il Pdl presenta le sue proposte per "chiudere" i conti del 2013 restando entro la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil

Ecco il decalogo di Brunetta per correggere i conti pubblici

Sulla bozza di Decreto di correzione dei conti pubblici in discussione in Consiglio dei ministri e sulla Legge di stabilità, da varare entro il prossimo 15 ottobre, sono circolate e continuano a circolare varie indiscrezioni, più o meno credibili, perlopiù incredibili. Di seguito riportiamo in sintesi i contenuti più volte esposti al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dell`Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, tanto per "chiudere" i conti del 2013, restando entro la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil, quanto per le misure da varare con riferimento al periodo 2014-2016, inserendole nella Legge di Stabilità. Lo ha reso noto, in un documento, il presidente dei deputati del Pdl Renato Brunetta.

Con riferimento al primo punto (chiusura conti 2013), le nostre proposte di coperture sono le seguenti. Totale 12,1 miliardi di euro: Rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d`Italia (4 miliardi); Rivalutazione cespiti strumentali delle imprese (1 miliardo); Anticipazione al 2013 del versamento di accise dovute dalle imprese a gennaio 2014 (1,5 miliardi); Rinvio spese di investimento programmate per il 2013 (1 miliardo); Vendita di immobili una tantum (1 miliardo anticipato da Cassa Depositi e Prestiti); Vendita di partecipazioni azionarie (1 miliardo anticipato da Cassa Depositi e Prestiti); Saldo pagamenti debiti delle PP.AA.: anticipo al 2013 non solo dei 7 miliardi già inclusi nel decreto Imu, ma di tutti i 20 miliardi inizialmente previsti per il 2014 (differenza di gettito da utilizzare come copertura: 2,6 miliardi).

Inoltre, se i 10 miliardi di debiti della PA per spese in conto capitale che comportano un aumento di 0,5 punti del rapporto deficit/PIL nel 2013 non sono stati già tutti erogati, basterebbe sostituirne 2 con pagamenti di spese di parte corrente, che non hanno effetti sul deficit, piuttosto che di spese in conto capitale, e avremmo centrato l'obiettivo del 3%, senza correre il rischio di sforare per un misero decimale. Con riferimento alla Legge di Stabilità 2014-2016, le nostre proposte sono le seguenti: Spending review .

Obiettivo: taglio della spesa corrente per 16 miliardi di euro (un punto di PIL) all`anno; Attacco al debito pubblico: partiamo da un piano di dismissioni per 1 miliardo di euro all'anno, che contempli anche la costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali; Accordo fiscale con la Svizzera per la tassazione dei capitali ivi detenuti illecitamente da cittadini italiani (gettito previsto: 30-40 miliardi una tantum e ulteriori 5-7 miliardi a regime); Service Tax : da articolare in modo tale da ottenere un gettito complessivo di 44 miliardi, pur escludendo la prima casa; Revisione della struttura delle aliquote IVA, convergendo verso la prassi europea, qualificando il gettito complessivo dell`IVA (attualmente pari a 115 miliardi) e aumentandolo, grazie alla lotta all`evasione; Revisione delle Tax Expenditures, con relativo recupero di gettito per almeno 7 miliardi di euro (poco più del 2,5% del totale delle agevolazioni, pari a circa 254 miliardi di euro); Riduzione del cuneo fiscale, a partire dall`eliminazione della componente «lavoro» dalla base imponibile Irap, per un punto di PIL (16 miliardi) all`anno; Piena implementazione della Legge di stabilità 2013-2015 e dei Fondi ivi previsti; Attuazione della delega fiscale: l`occasione per ridurre la pressione fiscale passando dalla tassazione sulle persone alla tassazione sulle cose.

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