Una stangata che potrebbe raggiungere i 726 euro per famiglia. È l'effetto malefico del «quadrilatero montiano» delle tasse: Imu, Iva, accise sui carburanti e addizionale regionale sull'Irpef. I calcoli dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre hanno, infatti, evidenziato che l'aumento del prelievo fiscale sul ceto medio ha un costo imbarazzante che rischia di mettere in ginocchio il ceto medio.
Anche perché le manovre dell'esecutivo dei professori incidono drammaticamente proprio sui contribuenti meno facoltosi. Frenano di conseguenza la propensione alla spesa e al risparmio da parte dei nuclei familiari, resi di fatto più poveri. L'economia italiana si avvita perciò in una spirale recessiva e perversa. Occorre ricordare che l'incremento dell'aliquota Iva (dal 20 al 21%) era stato deciso dal governo Berlusconi nel 2011, così come l'Imu era stata elaborata dal precedente esecutivo, ma bisogna pure precisare che è stato il governo Monti ad applicarla anche alle prime case così come è stato Monti a non sterilizzare completamente il nuovo aumento Iva in arrivo l'anno prossimo.
Ma vediamo gli effetti nella loro cruda realtà. L'organizzazione degli artigiani mestrini ha effettuato tre simulazioni: un operaio single, una coppia di coniugi lavoratori con un figlio e una famiglia con due figli. Proprio il primo caso, quello del giovane di 26 anni (reddito medio annuo di 20mila euro, un'abitazione di proprietà di 60 metri quadri e un'auto a gasolio) è quello più triste. Il ragazzo, infatti, quest'anno pagherà 405 euro in più di tasse, a causa dell'aumento dell'Imu (120 euro) e dell'Iva e delle accise sulla benzina (199 euro). I restanti 87 euro di aumenti sono frutto delle addizionali regionali Irpef e degli aumenti Iva. Anche nel 2013 e nel 2014 il prelievo aumenterà un po' (71 euro) per effetto dell'incremento della tassa sui rifiuti, portando la maggiorazione nel triennio a 476 euro.
Sale a 640 euro la mazzata che una coppia di lavoratori dipendenti con un figlio dovrà sopportare nel 2012. Il caso in esame è quello di un impiegato e di una commessa con un reddito complessivo di 41mila euro, una casa di proprietà di 115 metri quadri e due auto. Insomma, la famiglia «standard» della middle class italiana sopporterà un aggravio di 222 euro di Imu, di 223 euro per le accise sui carburanti e di 131 euro di addizionale Irpef. Le detrazioni più generose per i figli a carico alleggeriranno di 11 euro il carico fiscale l'anno prossimo, ma nel 2014 (se non si confermerà la detrazione di 50 euro per ogni figlio dall'Imu) il mix venefico peserà per altri 93 euro in più. Alla fine del 2014 questa famiglia avrà perciò pagato maggiori tasse per 722 euro.
Si raggiunge il top di 726 euro nel caso del nucleo familiare monoreddito costituito da un impiegato direttivo che guadagna 50mila euro all'anno, da una casalinga e due figli con una casa di proprietà di 115 metri quadri e un'auto. Si pagheranno 305 euro in più per l'Imu e 199 euro in più per il carburante oltre ai 158 euro di addizionale regionale Irpef. Nel 2013 le detrazioni Irpef per i figli a carico comporteranno un risparmio di 61 euro ma nel 2014 (alla scadenza del bonus-figli per l'Imu) ci sarà un altro salasso da 146 euro per un totale di 812 euro di tasse in più nel triennio.
«Se si continua ad agire solo sulla leva delle tasse, le famiglie, per far fronte alle scadenze fiscali sempre più pesanti, continueranno a non spendere», ha osservato il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi, sottolineando «la necessità di lasciare più soldi in tasca a dipendenti e pensionati».
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