Ecco lo studio che difende i migranti: "Non rubano il lavoro e guadagnano meno degli italiani"

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Economia Italiana

Ecco lo studio che difende i migranti: "Non rubano il lavoro e guadagnano meno degli italiani"

È arrivato un nuovo studio statistico che, sulla linea di Tito Boeri, difende l’utilità dell’immigrazione. Sostenendo, in sostanza, che i migranti non solo non rubano il lavoro agli italiani, ma guadagnano anche (molto) meno dei nostri connazionali a parità di impiego. Inoltre, gli immigrati si rimboccano le maniche e "fanno quei lavori che gli italiani non vogliono più fare", come si sente dire da anni, per non dire decenni, a questa parte. Poi c’è dell’altro. Infatti, grazie alla loro occupazione, le buste paga degli italiani pari ruolo si sono rimpinguate.

"Gli immigrati rubano lavoro gli italiani? Il modo in cui il nuovo governo ha deciso di affrontare il fenomeno migranti riaccende sentimenti contrastanti nella società italiana. Chi è per l'accoglienza è accusato di buonismo o di atteggiamento radical-chic, chi è per il respingimento a muso duro passa per il difensore dei diritti dei nativi. Tra questi diritti il più sbandierato è quello al lavoro, insidiato dalla concorrenza dello straniero" si legge sul sito Financial Community Hub, che ha rilanciato la ricerca di Economia Italiana che vuole sfatare il (falso?) mito che vuole gli extracomunitari nemici degli italiani sul mercato del lavoro.

"Migranti utili per le buste paga"

Ecco, veniamo alla ricerca. Gli studiosi che l'hanno redatta (Maria Cozzolino, Edoardo Di Porto, Enrica Maria Martino, Paolo Naticchioni) hanno lavorato i dati Inps raccolti in venti anni, tra il 1995 e il 2015. Arco temporale in cui si tengono in considerazione le caratteristiche socio-demografiche dei lavoratori migranti (circa 5 milioni), il loro ingresso nel mercato del lavoro, la loro mobilità sul territorio. Bene, il risultato dell’analisi empirica sarebbe contrario al pensiero di molti.

Ovvero? La concorrenza degli stranieri avrebbe un effetto positivo: "I risultati delle nostre analisi mostrano come l’ingresso dei migranti nei mercati locali del lavoro non

indebolisce ma anzi aumenta, seppure in maniera molto lieve, i salari dei nativi: una variazione dell’offerta di lavoro migrante del 10% spinge i salari dei nativi in alto di 0,1%".

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