Economia al palo, gli italiani tagliano anche la spesa alimentare

Dall'Istat dati sul commercio preoccupanti: a giugno -2,6%. La fiducia delle imprese torna a scendere. Salari: crescita più bassa dall'82

Economia al palo, gli italiani tagliano anche la spesa alimentare

I consumi degli italiani purtroppo restano al palo. Lo si evince dagli ultimi dati Istat: rispetto a giugno 2013 l'indice grezzo delle vendite registra una diminuzione del 2,6%. Calo sia per le vendite di prodotti alimentari (-2,4%) sia per quelle di prodotti non alimentari (-2,8%). Nel confronto con il mese di giugno 2013, le vendite diminuiscono sia per le imprese della grande distribuzione (-1,3%) sia per i piccoli negozi (-3,9%). L’Istat registra un deciso ribasso delle vendite al dettaglio anche nei supermercati (-2,5%). Ancora per una volta si salvano i discount (+0,5%). Nel primo semestre del 2014, l'indice grezzo diminuisce dell'1,0% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dello 0,7% e quelle di prodotti non alimentari dell'1,1%.

E che la crisi sia tuttaltro che superata è confermato anche da un altro dato, questa volta di Coldiretti: due italiani su tre (67 per cento) hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con pesanti effetti su tutta la filiera agroalimentare dal campo alla tavola. "Le difficoltà economiche - sottolinea Coldiretti -hanno obbligato gli italiani a tagliare anche la spesa con tre milioni di famiglie costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48 per cento rispetto all'inizio della crisi. A cambiare non è solo la qualità dei prodotti acquistati ma nel primo semestre del 2014 il carrello della spesa si è ulteriormente svuotato con una flessione degli acquisti per latte e formaggi (-5%), e per l’ortofrutta (-2%), nonostante la generale riduzione dei prezzi. In calo addirittura le uova (-3%) che tradizionalmente sostituiscono la carne nei momenti di difficoltà economica".

Intanto il Codacons punta il dito contro il governo: i dati Istat "dimostrano come il bonus da 80 euro introdotto in busta paga dal Governo Renzi si sia rivelato un clamoroso flop. Gli effetti del bonus sono stati deludenti e peggiori di qualsiasi aspettativa, e non hanno prodotto alcun risultato sul fronte dei consumi e delle vendite, esattamente come previsto dal Codacons - ha affermato il presidente dell’Associazion, Carlo Rienzi -. Si tratta di un flop su tutti i fronti, e le ripercussioni del calo delle vendite si faranno sentire anche nei prossimi mesi".

Si attende una replica da Palazzo Chigi. Con questi dati, infatti, c'è poco da stare allegri. Ma il governo potrà sempre obiettare che il bonus è appena entrato in vigore...

La fiducia delle imprese torna a scendere

Dopo il balzo di luglio ad agosto torna a scendere la fiducia delle imprese. L’indice calcolato dall’Istat si attesta a 88,2 da 90,8 del mese precedente. Il calo dell’indice complessivo, spiega l’istituto di statistica, è dovuto al peggioramento della fiducia delle imprese di tutti i settori, manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio.

Salari: crescita più bassa dal 1982

A luglio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente ed è aumentato dell’1,1% nei confronti di luglio 2013. Lo ha comunicato l’Istat, spiegando che si tratta della crescita annua più bassa dal 1982, ossia da 32 anni.

Complessivamente, nei primi sette mesi del 2014 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.

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