RomaUn piano da realizzare in tre mesi per salvare il settore dell'edilizia dalla completa deindustrializzazione. Lo ha presentato ieri il presidente dell'Ance, Associazione nazionale costruttori edili, Paolo Buzzetti, a margine del convegno sulla prossima edizione del Saie (16-19 ottobre) in Fiera a Bologna. «Certo - ha aggiunto Buzzetti - questi ultimi governi non ci stanno aiutando granché. Il patto di stabilità è una catena e le banche non finanziano più come prima. Prevedo un autunno terribile, qui se la politica non dà fiato all'economia rischiamo il baratro dell'edilizia».
Quattro, le richieste immediate «che consentirebbero di mantenere il rapporto deficit/Pil sotto al 3%». E sono: dare stabilità agli incentivi fiscali, «che devono essere mantenuti per almeno 2 anni e non solo 6 mesi»; intervenire a garanzia dei mutui che le banche devono erogare, «se non altro sulla prima casa, come avviene in tutti i Paesi avanzati»; allentare il patto di stabilità e avere il «coraggio» di investire risorse in interventi utili per il Paese, a partire dal dissesto idrogeologico e dalle scuole. Il presidente dei costruttori ricorda come, dall'inizio della crisi, il settore abbia perso 690 mila posti di lavoro, mentre il 23% degli ingegneri e degli architetti è attualmente disoccupato. «Il governo - ha concluso - sta cominciando a parlare una lingua diversa. Oggi appare evidente che, quando dicevamo che serviva meno austerità e più sostegno all'economia reale, avevamo ragione. Non serve essere economisti, basta un pizzico di buon senso, anche perché, se saltano le imprese di costruzione saltano anche le banche». Se ne parlerà a Bologna.
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