Edison, centrale in Egitto

Contratto da 100 milioni. E l'Italia stringe sugli accordi

Edison, la controllata italiana dei francesi di Edf, e la società egiziana Qalaa Energy hanno firmato un accordo di sviluppo congiunto per la costruzione di una centrale termoelettrica da 180 mW, che produrrà energia elettrica per il mercato locale. L'accordo è stato siglato ieri alla presenza del primo ministro egiziano, Ibrahim Mahlab, e del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, all'Italian-Egyptian business council organizzato a Expo. La commessa ha un valore prossimo a 100 milioni. In particolare, l'intesa prevede che Edison e Qalaa Energy completino la fase di sviluppo e autorizzazione dell'impianto - un ciclo combinato alimentato dal gas prodotto da Edison nella concessione di Abu Qir, nel Delta del Nilo - nei prossimi sei mesi e che la centrale entri in esercizio entro il 2017.

Il progetto garantirà energia elettrica efficiente e sostenibile ai consumatori egiziani contribuendo a ridurre il deficit strutturale di energia che caratterizza il Paese. «L'Egitto è un Paese fondamentale per l'attività internazionale di Edison e vi abbiamo investito 2 miliardi di dollari negli ultimi sei anni - ha detto Bruno Lescoeur, amministratore delegato di Edison -. Con questo accordo confermiamo il nostro ruolo di operatore di lungo termine in Egitto, ci prepariamo a diventare un operatore integrato di energia, con attività che vanno dall'upstream alla produzione di energia elettrica, e mettiamo le nostre risorse e competenze a servizio dello sviluppo del Paese».

Italia e Egitto sono peraltro partner sempre più stretti.

Tanto che il ministro Guidi, dopo le tre missioni dello scorso anno, ne prevede un'altra entro il 2015. Tra i settori su cui puntare per una collaborazione si spazia dalla meccanica automobilistica alla cantieristica navale, dalle costruzioni ad appunto l'energia.

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