Elliott attacca Vivendi per Bolloré

"Il suo arresto mina la fiducia dei soci Tim". E il fondo entra anche in Sky

Elliott attacca Vivendi per Bolloré

Elliott non si ferma. Dopo l'assalto a Telecom ora è presente anche in Sky con una quota del 3,1%, pronto a monetizzare eventuali plusvalenze che possono derivare dalla guerra per il controllo della pay tv tra 21st Century Fox e Comcast. Stando a un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission di Londra, Elliott ha costruito una posizione «long» attraverso derivati. Certo le posizioni aperte in diverse società in giro per il mondo per il fondo Usa, che gestisce un patrimonio pari a 35 miliardi di dollari, sono molte.

In Italia Elliott è in partita anche sul Milan dato che è il garante del debito contratto dal compratore cinese. Mentre i francesi di Vivendi, attaccati su Telecom, sono anche sgraditi azionisti di Mediaset con una quota del 29,9%. E proprio recentemente il Biscione ha stretto un accordo con Sky Italia per la distribuzione di contenuti sulla sua piattaforma. Insomma, un intreccio interessante quello creato da Elliott che spazia anche sull'auto con la fiche da un miliardo puntata su Hyundai e la chiamata del manager di Fca più vicino ai coreani, Alfredo Altavilla, a far parte del possibile nuovo cda di Telecom Italia.

Ma certo la questione più importanteè la guerra con Vivendi per Telecom. E proprio ieri Elliott ha inviato una lettera aperta agli azionisti Tim sulla posizione del patron di Vivendi, Vincent Bolloré, indagato in Francia. «Al di là dei fallimenti di governance» in Tim, «siamo profondamente preoccupati dalle recenti accuse di corruzione che hanno coinvolto Bolloré e i presidenti di due Paesi africani e che sono sfociate nell'arresto di Bolloré e nella sua incriminazione». Quindi, rileva Elliott in relazione all'assemblea del prossimo 4 maggio, «ci sembra difficile conciliare un voto per Vivendi e il perseguimento della buona governance».

Sempre ieri la società francese in una nota ha invece «constatato l'incoerenza della posizione di Elliott, che da un lato con il suo voto sostiene Amos Genish e dall'altro contesta il piano industriale difeso dall'ad e dall'insieme del management». Vivendi spera ovviamente che all'assemblea la votazione sarà favorevole alla sua lista. Quanto alle quote in campo, Vivendi ha il 23,9% di Telecom contro l'8,8% di Elliott che può contare però su Cdp (4,8%) e altri fondi.

La parola spetta all'assemblea dove l'affluenza sarà alta: oltre il 65% del capitale. Vivendi comunque prosegue con il ricambio dei manager: ieri ha nominato Elisabetta Romano, proveniente da Ericsson, come chief technology officer.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica