Economia

Elliott entra in Twitter per il ribaltone

Il fondo compra azioni per licenziare il fondatore Dorsey

Elliott entra in Twitter per il ribaltone

Il fondo attivista Elliott vuole mandare in pensione Jack Dorsey, il co- fondatore di Twitter. Il fondo di Paul Singer, proprietario tra l'altro del Milan e del 9,55% di Tim, ha acquistato una quota del gruppo Usa con un obiettivo preciso: la guida del social network più amato da Donald Trump. A riportare l'indiscrezione è stata per prima Bloomberg. I tempi sarebbero quelli ideali: a breve, coronavirus permettendo, si disputeranno le Olimpiadi estive di Tokyo che potrebbero generare affari d'oro per la rete di microblogging, ma soprattutto l'8 novembre sono in agenda le elezioni presidenziali Usa, un evento per cui il ruolo di Twitter potrebbe rivelarsi fondamentale. Sempre che il gruppo dell'uccellino cambi strategia rispetto a quella annunciata lo scorso ottobre di rinunciare alla pubblicità politica sui propri canali. Il fatto che Singer sia un sostenitore dell'attuale inquilino della Casa Bianca. Potrebbe non essere un caso.

Dal punto di vista industriale, secondo i rumors, Elliott punterebbe il dito sulla «ubiquità» di Dorsey. Il manager infatti è contestualmente alla guida di Twitter e di Square, un'altra sua creatura specializzata in pagamenti digitali. Non solo. L'imprenditore ha dichiarato di volersi trasferire in Africa per almeno sei mesi all'anno per esplorare le possibili opportunità di sviluppo nell'ambito delle blockchain e delle valute digitali. Dorsey non si dedicherebbe quindi a sufficienza alla piattaforma nota per i sui cinguettii: dal 2015, quando Dorsey ha ripreso la guida, il gruppo ha guadagnato a Wall Street meno di dieci punti percentuali, praticamente nulla rispetto per esempio alla corsa fatta segnare per esempio da Facebook (+121%).

Singer è riuscito a espugnare baluardi di tutto rispetto, come il cda di Telecom Italia due anni fa; a spingere azionisti di maggioranza a trovare accordi con i soci di minoranza come accaduto in Ansaldo Sts sempre nel 2018 e, soprattutto, a vincere battaglie ritenute impossibili come quella intrapresa contro l'Argentina per il riconoscimento del valore integrale dei Tango Bond (per cui Buenos Aires aveva imposto un taglio del 70% sul valore nominale).

D'altro canto, Singer potrebbe trovare alleati tra i fondi presenti nel capitale di Twitter (tra gli altri Vanguard al 10% e Morgan Stanley al 5,8%).

Dorsey - che ha creato Twitter con Evan Williams, Noah Glass e Biz Stone nel 2006 - può invece contare su una quota intorno al 2,3% del capitale.

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