Paolo Stefanato
Collocamento a 3,30 euro, apertura in Borsa 3,60, massimo di giornata 3,708, chiusura 3,65, più 10,6% sul prezzo dell'Ipo: l'esordio di Enav in Piazza Affari è stato molto lusinghiero e ha confermato l'interesse del mercato, che si era già dimostrato nel periodo di offerta con richieste otto volte la disponibilità. Nell'arco della seduta sono stati scambiati oltre 73,77 milioni di azioni, pari a oltre il 13,5% del capitale. In sede di collocamento le azioni erano state riservate per il 90% agli investitori istituzionali (accolte le domande di 198 su 278 fondi internazionali, il 30% di nazionalità inglese, solo il 15% italiani) e per il 10% al retail (soddisfatti 11.498 richiedenti su 16mila).
La forte domanda di ieri è andata a soddisfare anche l'interesse dei risparmiatori: Enav infatti appare come un titolo molto difensivo, perché la sua attività - la gestione e il controllo del traffico aereo italiano - si svolge in regime di monopolio, i ricavi sono fissati preventivamente con tariffe, il settore nel quale opera, il trasporto aereo, sta vivendo (a parte turbolenze momentanee) anni di crescita. In coerenza con queste premesse, la società promette un ritorno elevato, con una cedola che fa impallidire qualunque Bot.
Mai la quotazione «in Piazza Affari» ha avuto significato così letterale, e non metaforico: infatti la cerimonia di avvio delle contrattazioni, con il suono simbolico della campanella, si è svolta all'aperto, proprio nella piazza, e non all'interno di Palazzo Mezzanotte, che ospita lavori di ristrutturazione. Il prezzo è schizzato fin dall'apertura, evitando patemi d'animo ai responsabili dell'operazione (quando un titolo va giù alla prima seduta, la festa resta a metà).
La campana è stata suonata dall'ad Roberta Neri, mentre l'azionista Tesoro era rappresentato dal capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, Fabrizio Pagani, il quale ha sottolineato che quotare Enav nonostante la Brexit è stata una decisione «coraggiosa ma giusta», il primo caso al mondo di quotazione di una società di gestione del traffico aereo. Si tratta di un'operazione tra le più importanti in Europa nel 2016, come ha ricordato il presidente di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, la prima privatizzazione dell'anno: Pagani ha anche annunciato che il collocamento di una seconda tranche di Poste italiane è confermata e sarà «in arrivo in autunno».
L'incasso per il Tesoro, in cambio del 42,6% ceduto di Enav, è di 759 milioni che potranno salire a 833 se la percentuale finale dell'offerta sarà del 46,6% per effetto dell'opzione greenshoe: ci sono 30 giorni per deliberare l'ulteriore tranche; decidono i global coordinator, ma se la forte domanda in Piazza
Affari continuerà è probabile che propendano per il sì.La valorizzazione iniziale della società in Borsa è stata di 1,78 miliardi; a fine giornata era di 180 milioni in più; ante Brexit le proiezioni erano 1,8-2,2 miliardi.
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