Economia

Enel chiude la partita Open Fiber

L'ad: "Vendita a giorni". Utile netto a 1,7 miliardi, target confermati

Enel chiude la partita Open Fiber

Enel torna ai livelli pre-Covid, si avvia a chiudere il 2021 con un nuovo record della capacità rinnovabile (5,8 Gw) e prepara «a giorni» la chiusura dell'operazione di vendita di Open Fiber: nell'operazione per la vendita del 50% del gruppo della fibra «non vedo un ritardo, stiamo lavorando per una firma nei prossimi giorni, di sicuro arriverà entro la fine dell'anno. Non vediamo la possibilità che l'operazione possa subire intralci», ha detto Francesco Starace, ceo del gruppo.
Tornando alla performance semestrale, Enel ha ritrovato una crescita a doppia cifra nei flussi di cassa (+30%), su cui lo scorso anno aveva pesato la pandemia. Il primo semestre 2021 è dunque all'insegna della «crescita industriale improntata alla sostenibilità», spiega l'ad Starace, con una decisa accelerazione degli investimenti soprattutto in Infrastrutture e Reti, nei Mercati finali e in Enel X: +16,3% a 4,8 miliardi.
La crescita degli investimenti di Infrastrutture e Reti «è avvenuta soprattutto in Italia, in Spagna e in America Latina - spiega la società - principalmente per l'installazione di nuovi Smart Meters (sistemi di telelettura dei contatori) e per le attività a controllo remoto; l'incremento degli investimenti nei Mercati finali in Italia e in Spagna; l'incremento degli investimenti di Enel X in Italia nel business dell'e-Home, nella mobilità elettrica e nella digitalizzazione e in Colombia per l'illuminazione pubblica; la sostanziale stabilità degli investimenti di Enel Green Power, dove si segnala un calo, principalmente in Sudafrica e Messico, è stata parzialmente compensata da maggiori investimenti in Cile, Italia, India, Russia, Panama e Stati Uniti».
Una ripartenza non riflessa a pieno nei numeri, visto che il risultato netto ordinario è sceso a 2,29 miliardi (-4,4%) e l'utile netto a 1,778 miliardi (-8,7%); con ricavi a 29,8 miliardi (-10,6%), l'ebitda ordinario a 8,3 miliardi di euro (-4,9%) e l'ebit a 4,37 miliardi (-3,8%).
Le prospettive per il gruppo sono comunque rosee e Starace ha confermato i target per fine anno in termini di ebitda ordinario e utile netto ordinario, nonchè il dividendo per azione garantito pari a 0,38 euro per azione, in crescita del 6% rispetto all'anno precedente.
I prossimi mesi saranno inoltre improntati a nuovi progetti verdi nell'ambito dei piani di sviluppo legati al Recovery Plan. E allo shopping: «Negli Stati Uniti l'attività di scouting per M&A va avanti, dobbiamo trovare le offerte giuste.

Ammetto che forse ci siamo focalizzati di più sull'America Latina, area che ha richiesto molta attenzione» ha sottolineato l'ad.

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