Enel compra Metroweb ma c'è l'ostacolo Swisscom

Da decidere il premio previsto per Fastweb e i pesi azionari E in casa Telecom saltano target e bonus ai dipendenti

F21 segue, e non poteva essere altrimenti, Cdp nel negoziato esclusivo con Enel per la cessione di Metroweb. Tutti i consiglieri, fondi compresi, hanno votato per l'offerta della società elettrica contrapposta a quella di Telecom. Ma il closing dell'operazione non avverrà in tempi brevi, dato che ci sono almeno tre nodi da sciogliere. Come la posizione di Fastweb, controllata da Suissecom , che ha il 10,6% di Metroweb Milano, ed è titolare di una clausola di lock-up fino al 2017. Fastweb sarebbe orientata a dare il via libera all'operazione in cambio di una quota di Enel Open Fiber. Inoltre, in molte città dove cablerà Enel, Fastweb è già presente con la sua rete fino al cabinet. Per questo motivo potrebbe chiedere tariffe agevolate sulle cosiddette «linee secondarie», quelle che collegano il cabinet alla casa dell'abbonato. Inoltre bisognerà capire che ruolo avrà F2i all'interno della società che nascerà dalla fusione Enel Open Fiber e Metroweb. Nella proposta avanzata da Enel, infatti, c'è anche la possibilità che il fondo resti tra gli azionisti di Open Fiber. F2i, però, sa che il prezzo proposto da Enel, 814 milioni, è molto alto. Cosa avverrà dopo? L'ad di Enel, Francesco Starace, aveva detto in un'audizione al Senato che «è anche possibile ipotizzare di non tenere il controllo di Open Fiber quando i lavori per la rete saranno ultimati». Insomma alla fine la rete realizzata da Enel potrebbe tornare nelle mani di Telecom o di qualche altro operatore. Del resto si sa che «l'operazione Enel» è stata studiata dal governo per obbligare Telecom a intensificare i lavori di realizzazione della rete in fibra ottica. Una necessità visto che l'Ue ha stabilito che entro il 2020 ci debba essere la copertura a 30Mb per il 100% della popolazione con reti di nuova generazione e connessioni a 100Mb per almeno il 50% degli italiani. Al momento, però, Enel e Telecom sono concorrenti sulla fibra ottica anche se il sottosegretario Antonello Giacomelli ha cercato ieri di smorzare i toni. «Non credo ci sia una guerra - ha detto- stimolare la concorrenza fa bene al mercato e ai consumatori. La nostra attenzione è che ogni decisione sia dentro la cornice di interesse generale del Paese». Intanto ieri i dipendenti di Telecom hanno saputo che a giugno non riceveranno il premio di risultato per il 2015 legato all'ebitda. Il premio è previsto per quasi tutti i dipendenti Telecom fino alla qualifica di quadro ed è legato, oltre ai parametri dei ricavi e della qualità, al raggiungimento del 90% dell'obiettivo di ebitda (il margine lordo) realizzato dalle attività italiane. Ma il target nel 2015 non è stato centrato. La regola non vale per tutti. A marzo infatti i dirigenti hanno avuto il loro Mbo, legato però a parametri diversi .

Per i sindacati si è tratta dunque di una vera e propria ingiustizia anche perché a incidere sul mancato pagamento del premio sono state le multe Antitrust per oltre 300 milioni inflitte alle società. E sarà ancora più sfidante, legato a obiettivi di risparmi di oltre 1,6 miliardi di euro, anche l'incentivo, fino a 55 milioni, fissato per l' ad Flavio Cattaneo.

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