Enel debutta nel mercato dei bond ibridi con un'emissione da 1,7 miliardi. L'operazione, rimandata prima dell'estate a causa delle avverse condizioni di mercato, è una novità in Italia dove, sullo stesso terreno, si è misurata finora solo Telecom.
I bond ibridi, infatti, non sono classiche emissioni obbligazionarie, ma titoli misti (in parte debito, in parte equity) a lunghissima scadenza, con qualche rischio in più che si riflette solitamente in rendimenti più che allettanti. Nonostante ciò, ieri il lancio di questa tipologia di titoli riservata agli istituzionali è stata accolta con entusiasmo, raccogliendo una domanda record di 6 miliardi.
Nel dettaglio, l'operazione che aiuterà Enel a tagliare parte del debito (l'obiettivo è di scendere a fine 2014 a 37 miliardi di euro, dai 42,9 miliardi registrati a fine 2012) è suddivisa in due tranche: una in euro e l'altra in sterline. La prima avrà un rendimento in area 6,75%, mentre la seconda si spingerà fino all'8 per cento.
L'importo dell'emissione in valuta comune è stato fissato a 1,25 miliardi, mentre quello dalla parte britannica è data a a 300 milioni. La scadenza dell'emissione è a sessant'anni (10 gennaio 2074), ma per la parte in euro l'emissione è riacquistabile ogni 5 anni a partire dal 10 gennaio 2019.
L'emissione in euro è caratterizzata da una prima cedola il 10 gennaio 2024 (pari a 25 punti base), mentre una seconda maggiorazione da 75 centesimi scatta dal gennaio 2039.
A marzo, era stata Telecom Italia a debuttare con un'emissione da 750 milioni. Il titolo, anche in questo caso ha durata di 60 anni.
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