Scivola Telecom in Borsa il giorno prima dell'assemblea degli azionisti, convocata stamane a Rozzano per le 11. Ma il calo fa più notizia, perché avvenuto in una giornata d'oro per Piazza Affari. Eppure la società di tlc ha ceduto il 2,3% sull'onda della possibile vendita di Metroweb, la società della fibra ottica milanese, all'Enel.
Per gli analisti, come rimarcato da Exane Bnp Paribas, i piani di Enel sulla banda larga rappresentano «una minaccia distruttiva» per il profittevole mercato del broadband. «I piani di Enel di posare la fibra nel 30% delle case italiane sembrano essersi guadagnati ampio supporto (dal governo Renzi, dai regolatori e dagli altri operatori tlc retail)», scrive Exane. Anche se l'effetto Enel si farà sentire solo nel 2018. «Fino a quel momento - osservano gli analisti - le azioni potrebbero beneficiare del taglio costi da parte del nuovo management, un ulteriore miglioramento del mercato nella telefonia mobile e le opportunità di riduzione del debito tramite la vendita di una quota di Inwit e la quotazione di Sparkle».
Certo è che se Metroweb sarà acquisita da Enel, la cordata Cellnex-F2i, che è l'azionista di maggioranza della società della rete, avrà scarse possibilità di acquistare le torri di Inwit. Per ironia della sorte oggi, oltre all'assemblea di Telecom, c'è anche il cda di Cdp, chiamato a valutare le due offerte in campo per Metroweb. Ovviamente esiste anche un altro scenario caldeggiato dal governo: Enel prende Metroweb ma nella società della rete, Open Fiber, fa poi entrare anche Telecom. Certo non si capisce bene come potrebbe essere valutata Enel Open Fiber che potrebbe contare su un solo asset, ossia la rete di Metroweb, presente oltre a Milano anche a Genova, Torino e Bologna. Città dove per Enel è impossibile sviluppare il progetto fibra, dato che i cavidotti elettrici sono posseduti dalle municipalizzate locali. E dunque anche se Enel portasse a casa Metroweb per la quale ha offerto 806 milioni, ossia meno degli 820 offerti da Telecom, i problemi per portare avanti lo sviluppo della rete, nonostante gli accordi preventivi fatti con Vodafone e Wind, certo non mancherebbero.
Comunque sia oggi in assemblea i temi, in attesa della decisione di Cdp, saranno altri. Tra cui non mancherà il nodo dello special award (da 40 milioni) che sarà riconosciuto al neo ceo Flavio Cattaneo e al suo management se saranno raggiunti alcuni obiettivi. Ma anche se i fondi in assemblea dovessero bocciare il piano di remunerazione di Cattaneo, sarà solo un gesto di protesta per le scelte dei consiglieri e con scarse conseguenze. Si tratta, infatti, di un documento consultivo non vincolante per Telecom Italia, che in mancanza di autorizzazione da parte dell'assemblea dei soci sarà regolato «cash» e non tramite azioni.
L'assemblea dei soci, che
vedrà per la prima volta l'ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, nella veste di vice-presidente, dovrà approvare anche il bilancio 2015, chiuso con un rosso da 72 milioni e il dividendo riservato alle azioni di risparmio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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