Economia

Enel vince la partita spagnola. Ma risale l'allarme bollette

Madrid fa dietrofront sul taglio automatico degli utili. Arera: "Nuovi rincari nel 2022, interventi strutturali"

Enel vince la partita spagnola. Ma risale l'allarme bollette

Il premier spagnolo Pedro Sanchez fa dietrofront sul «salva-bollette» ed Enel festeggia doppiamente in Piazza Affari. Secondo le ultime novità è stato scongiurato un impatto milionario sul gruppo i cui profitti non saranno tagliati in Spagna, dove Enel è presente con la controllata Endesa (70%), e nemmeno in Italia dove difficilmente il governo potrà prendere decisioni così estreme. L'Arera lancia però un warning sul 2022 e il problema del caro-bollette resta sul tavolo dei governi europei.

Tornando alla Spagna, Madrid era stata tra i Paesi più duri nel tentare di arginare il caro bolletta con misure a danno dei profitti aziendali giudicati dal governo eccessivi e motivati dalla corsa dei prezzi. Come? Con il «gas claw back», un provvedimento con cui aveva deciso di procurarsi le risorse da destinare al contenimento dei costi dell'energia per cittadini e imprese limitando gli utili delle società energetiche, imponendo un limite massimo ai prezzi del gas naturale e alla diminuzione della tassa sull'elettricità. Obiettivo: recuperare 2,3 miliardi fino a marzo 2022. Un salasso per le società energetiche che operano nel Paese. Equita stimava per Endesa un impatto da 200 milioni (best scenario) a 1 miliardo (worst scenario).

Ora il dietrofront - anticipato da Cinco Dias, e confermato dal capo del ministero, Teresa Ribera rassicura gli operatori e il mercato: le compagnie elettriche che offrono un prezzo «ragionevole» all'industria saranno ammorbidite dal taglio. Molto probabilmente questo prezzo «ragionevole» si aggirerà intorno a 60 euro/MWh, tenuto conto che l'inframarginale della centrale nucleare è di 57 euro/MWh, cioè quel valore che comprende il suo costo fisso e i costi variabili e fornisce una certa redditività. Immediata la reazione delle utility sia alla Borsa di Milano, sia di Madrid: Enel ha chiuso in rialzo del 2,53% a 7,08 euro; Endesa dell'1,9% a 19 euro e Iberdrola del 2,68% a 9,65 euro.

Resta da capire quale sarà il quadro regolatorio futuro visto che le previsioni che riguardano i prezzi di energia e gas sono nere. Come anticipato su queste pagine da Carlo Tamburi, direttore per l'Italia di Enel, nei primi mesi del 2022 ci saranno nuovi rialzi. Ieri a confermarlo è stata l'Arera. Nel primo quadrimestre 2022 si potrebbe registrare «un ulteriore, significativo, aumento delle bollette di luce e gas», ha detto il presidente dell'Authority Energia e Ambiente, Stefano Besseghini, in audizione in commissione Industria al Senato sul dl Bollette. Le quotazioni di questi giorni vedono prezzi medi superiori ai 200 euro/MWh per tutto il periodo invernale.

Stime che hanno spinto l'Arera a chiedere di «rendere strutturali alcune delle misure recenti: la destinazione del gettito delle aste per l'assegnazione delle quote di CO2 alla riduzione degli oneri generali di sistema; il finanziamento delle misure di politiche pubbliche in campo sociale e industriale, attualmente coperte tramite il gettito di componenti tariffarie degli oneri generali (elettricità e gas), con trasferimenti dalla fiscalità generale».

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