Con i prezzi delle materie prime alle stelle - il petrolio è stabilmente sopra 85 dollari al barile e il gas naturale in area 5 dollari al metrocubo (il massimo dal 2014) - si apre la stagione dei conti per le società del settore, dalle Oil&Gas alle utility. E le previsioni degli analisti sono tutte positive. In particolare Eni ha un'esposizione significativa ai prezzi del gas europei, e annuncerà la trimestrale il 29 ottobre, dopo Galp (25 ottobre), Repsol e Total (28 ottobre). Queste quattro società, secondo le previsioni di Mediobanca Securities, dovrebbero registrare «un aumento degli utili tra il 10 e il 20% nel terzo trimestre dell'anno». Secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia, inoltre, «Eni ha un'esposizione significativa ai contratti Ttf (un mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale tra i più grandi e liquidi d'Europa ndr) e per ogni variazione di prezzo del gas di un dollaro/Mbtu (milione metrico di unità termica britannica), aumenterà il flusso di cassa della società del 3% su base annua». Guardando ai competitor, «questo dato scende all'1% per Total Energies e sale al 7% per Repsol». Quanto a Eni, secondo il consensus, per il terzo trimestre 2021 è atteso un utile operativo adjusted di 2,44 miliardi e un utile netto adjusted pari a 1,08 miliardi. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi aveva terminato il terzo trimestre del 2020 con un risultato operativo adjusted positivo per 537 e una perdita netta adjusted di 153 milioni. La produzione dovrebbe attestarsi a 1,68 milioni di barili equivalenti al giorno, rispetto agli 1,7 milioni del terzo trimestre 2020 e agli 1,6 milioni del secondo trimestre 2021. Sempre la prossima settimana, test dei conti anche per Saipem. Il 28 ottobre il gruppo guidato da Francesco Caio annuncerà sia il trimestre sia il nuovo piano strategico 2025 che sarà incentrato sul taglio dei costi e avrà progetti verdi e le infrastrutture ferroviarie al centro dello sviluppo.
A novembre sarà poi la volta degli energetici: Enel (4 novembre), A2a (11 novembre), Acea (10 novembre), Hera (10 novembre). Queste società, al momento, non stanno beneficiando particolarmente del «caro bollette», anche perché le rinnovabili hanno un prezzo regolato e c'è uno sfasamento tra la stipula dei contratti e la vendita di energia.
Tuttavia, il settore ha buone prospettive, anche perché le iniziative salva-bollette del governo non sembrano danneggiare gli operatori. In attesa della trimestrale, il consensus stima per il gruppo guidato da Francesco Starace, un margine operativo lordo a fine anno di 18,51 miliardi e un utile netto ordinario di 5,49 miliardi.
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