«Garantire efficienza energetica riducendo l'impatto sull'ambiente, attraverso minori emissioni di carbonio». Lo spiega Francesco Gattei, vice presidente opzioni strategiche e investor relation di Eni nel corso dell'intervento alla prima edizione di SingularityU Italy Summit. «Eni punta all'efficienza energetica - ha detto Gattei - l'impegno è quello di ridurre del 50% le emissioni per ogni barile prodotto. Vogliamo, dunque, continuare a produrre combustibili fossili come il petrolio, che al momento sono gli unici a poter garantire la massima efficienza energetica, riducendo le emissioni di carbonio». Questo è possibile, sostituendo il carbone (anche in Italia sono ancora presenti centrali elettriche a carbone ndr) con il gas».
Secondo Gattei se si abbandonasse il carbone a favore del gas, si otterrebbe da subito una riduzione del 15% delle emissioni di carbonio nell'atmosfera. Eni fa inoltre ricerca sulle energie rinnovabili. E dato che entro il 2020 tutte le nuove costruzioni dovranno essere realizzate seguendo rigidi criteri di autosufficienza energetica, il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha sponsorizzato un progetto sperimentale di edificio autosufficiente con concentratori solari luminescenti e pannelli fotovoltaici flessibili, come nella foto, che possono essere messi su ogni superficie: dai muri alle tegole. Sono poi in corso sperimentazioni per estrarre biocarburante dai rifiuti e per la realizzazione di pannelli isolanti per gli edifici realizzati con polimeri.
Un gruppo petrolifero che investe in energia rinnovabile potrebbe sembrare un controsenso ma non è così.
«Per prima cosa siamo un'azienda energetica - ha spiegato Gattei - e quindi dobbiamo essere presenti anche sul fronte delle rinnovabili, facendo ricerca su questo settore sebbene ora rappresenta solo il 4% dell'approvvigionamento energetico mondiale».MC
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