Un emendamento al decreto fiscale che, tra le altre cose, sancirà la completa uscita di scena dell'agenzia di riscossione Equitalia, è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, modificando di fatto la struttura del decreto.
Con l'emendamento presentato da Michele Pelillo del Partito Democratico, viene cambiata la modalità di selezione e verifica delle competenze dei dipendenti Equitalia assicurando loro una valorizzazione delle competenze all'interno della nuova collocazione in Agenzia delle Entrate. "Ferma la ricognizione delle competenze possedute, ai fini di una collocazione organizzativa coerente e funzionale alle esigenze dello stesso ente", si legge nel testo.
Ma non è l'unica novità proposta dalla Commissione. Con un altro emendamento, frutto della mediazione tra governo e maggioranza, si riscrive il calendario precedentemente impostato per aderire alla mini-sanatoria che permetterà ai contribuenti di cancellare, senza sanzioni e more aggiuntive, le pendenze con il fisco. Il numero di rate passa da quattro a cinque, di pari importo, da pagare le prime tre entro la fine del 2017 e le restanti due entro la fine del 2018, con una ripartizione del debito 70% – 30% nei rispettivi due anni. Il termine per aderire alla sanatoria passa dal 23 gennaio alla fine di marzo. La platea dei debiti sanabili, inoltre, arriva a comprendere quelli maturati fino al 31 dicembre 2016.
In arrivo anche un "nuovo modello di remunerazione dell'agente della riscossione che prevede il superamento dell'aggio finora riconosciuto a Equitalia per i servizi di riscossione. Lo statuto della nuova società Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà individuare una soluzione per garantire l'equilibrio economico-finanziario dell'attività e dunque per coprire i costi di riscossione.
Un altro emendamento, presentato dal Movimento 5 Stelle, impone al nuovo ente della riscossione una relazione annuale al ministero dell’Economia sui risultati in merito ai ruoli affidati, con un resoconto preciso delle somme riscosse, di quelle da riscuotere e dei crediti nel frattempo divenuti inesigibili.
Durante la discussione, inoltre, sono stati giudicati inammissibili alcuni emendamenti presentati dal governo, come le norme sull'Ilva, il comma che tornava a stanziare i 97 milioni di euro di garanzia statale per il torneo di golf Ryder Cup, i contributi previsti per la città di Lecce, e l'aumento della soglia per la trasformazione delle banche popolari in Spa.
Vengono inoltre introdotte nuove norme sui contributi delle banche al Fondo di risoluzione e sulle Dta (ovvero le Imposte differite attive) e viene stralciata la misura che consentiva agli istituti bancari, per evitare un ammanco di gettito allo Stato, di spalmare nel proprio bilancio nei prossimi anni il contributo addizionale al Fondo di salvataggio di Banca Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche.L'approvazione definitiva del decreto fiscale dovrebbe avvenire nella mattinata del 10 novembre.
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