Si avvicina il momento della verità per l'equilibrio del potere al vertice di EssilorLuxottica, il colosso dell'occhialeria nato dalla fusione della società francese con quella creta da Leonardo Del Vecchio (nella foto). Domani a Parigi ci sarà una riunione del consiglio di amministrazione che si preannuincia tesa: obiettivo stringere sulla ricerca del futuro amministratore delegato del gruppo che ha da poco lasciato Piazza Affari.
Non è un mistero che Del Vecchio, primo azionista tramite la Delfin, vorrebbe delegare alcune funzioni al suo uomo di fiducia, e già braccio destro in Luxottica, Francesco Milleri. Il «re degli occhiali», classe 1935, potrebbe così dedicarsi a questioni più strategiche ma la salita di Milleri non sembra essere gradita ai transalpini che spingerebbero per un ricambio, anche generazionale, avanzando un proprio candidato.
Il confronto si prospetta serrato e il cda ha già aperto a un cacciatore di testa per trovare il futuro capo azienda ma il punto di partenza, scolpito nello statuto di EssilorLuxottica, è l'equilibrio dei poteri appunto tra Del Vecchio e Hubert Sagnières. In sostanza: difficile immaginare un semplice avanzamento di Milleri. Lo Statuto per essere modificato deve passare dall'assemblea, ma alcuni osservatori pensano che alla fine Del Vecchio proporrà una mediazione per iniziare il passaggio di consegne senza violare lo status previsto negli accordi di fusione.
Anche perché il lavoro è molto per mettere a frutto le sinergie e armonizzare la nuova realtà, che conta oltre 16 miliardi di fatturato e 140mila dipendenti nel mondo, affiancando la realizzazione delle lenti alla produzione degli occhiali e a una capacità distributiva su scala globale. Da decidere c'è anche il ritorno alla Borsa si Milano, con un piano di dual listing molto ben visto da Del Vecchio. Che, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe presentare il suo piano in cda alla prima occasione.RE
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