Economia

Europe Energy? La Amazon dei servizi

La multiutility, sponsor di Ac Monza, punterà anche su domotica e polizze

Sport ed energia vanno a braccetto nel modello di business di Matteo Ballarin che, partito nel 2007 con un capitale di 10mila euro, presiede oggi Europe Energy, multiutility da un miliardo di euro circa di ricavi appena diventata main sponsor di Ac Monza con il brand Withu che fornisce il cliente finale.

Cosa vi ha spinto ad affiancare il club brianzolo?

«Nel Monza Calcio ritroviamo la passione, l'energia e la mentalità vincente che ci contraddistingue. Vedo l'entusiasmo del piccolo che lotta per diventare ogni giorno più grande. Condivido, con la famiglia Berlusconi, l'obiettivo di arrivare in Serie A e competere con i migliori, come facciamo noi ogni giorno».

La società, partita dal trading di energia e gas, offre oggi una diversificata gamma di servizi al cliente finale: oltre a gas ed energia anche telefonia mobile fino alla fibra. Quali sono gli obiettivi nel medio termine?

«Entro i prossimi due anni puntiamo a espandere l'attività commerciale verso l'utenza finale rispetto al trading. Oggi il trading rappresenta l'80% dei ricavi ma solo il 20% degli utili. A fine 2022 il nostro obiettivo è quello di arrivare a una generazione di ricavi paritetica derivante dai due rami del business, anche grazie al target di 300mila clienti sul territorio italiano (dai 100mila attuali) da fidelizzare con una proposta di molteplici servizi pagati in un'unica bolletta. In questo modo superiamo l'ostacolo maggiore del settore, ovvero la migrazione dei clienti, spingiamo l'acceleratore sulla redditività e diminuiamo la necessità di capitale richiesta dall'attività di trading di energia».

Quali saranno i prossimi passi nella proposta di servizi al cliente finale?

«In Italia stiamo studiano l'ingresso nella distribuzione di prodotti domotici e di servizi assicurativi, legati a sicurezza, alla casa e alla sanità. In Romania, dove contiamo su oltre 20mila clienti, stiamo studiando il lancio di un servizio di telemedicina. Vogliamo proporci come una sorta di Amazon nei servizi».

Quali sono i target di bilancio?

«I nostri ricavi si attestano intorno al miliardo e dovrebbero rimanere stabili anche nei prossimi due anni con l'evoluzione del modello di business. A migliorare sarà la redditività. Dovremmo chiudere il 2020 con un margine operativo lordo di 12 milioni di euro (dagli 8 milioni del 2019) e un utile netto di 4,5 milioni (dai 2 milioni di un anno fa)».

Pensa ad allargare il capitale a investitori terzi, magari con una quotazione in Borsa?

«L'Ipo è nei piani anche se, considerando gli scenari di mercato attuali, abbiamo preferito posticipare questo orizzonte e andare avanti, per ora, con le nostre gambe».

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