Economia

Exor blinda Marchionne e non molla su PartnerRe

L'ad di Fca nominato vicepresidente della holding Elkann: «Con lui costruiremo il nostro futuro»

TorinoÈ sempre più stretto il legame tra la famiglia Agnelli e Sergio Marchionne, il manager che da 14 anni a questa parte ha risolto tanti problemi del gruppo, in primis il salvataggio di Fiat e la successiva trasformazione in Fca, realizzando il sogno americano dell'Avvocato. Dopo bonus e stock option, insieme alla presidenza di Ferrari, all'ad di Fiat Chrylser Automobiles nonché numero uno di Cnh Industrial, è stata riservata la poltrona di vicepresidente non esecutivo di Exor, la holding finanziaria guidata da John Elkann che ieri ha riunito gli azionisti per l'assemblea annuale. L'altro vicepresidente è Alessandro Nasi. «Prima in Sgs, poi in Fiat e più recentemente in Exor - spiega Elkann - in ognuno dei ruoli che ha ricoperto, il contributo di Marchionne è stato fondamentale nel definire quello che siamo oggi. La nomina a vicepresidente riconosce lo straordinario lavoro che ha fatto e rafforza le basi per costruire insieme il nostro futuro».

È una sorta di vitalizio quello che gli Agnelli offrono a Marchionne, destinato a continuare anche dopo il fatidico 2019, quando l'attuale ad di Fca potrebbe decidere di passare a un altro manager la guida operativa del gruppo, garantendo comunque la sua supervisione strategica a monte di Fiat Chrysler (con magari il terzo socio) e il suo impegno diretto in Ferrari. Due i temi caldi che hanno fatto da sfondo all'assise («Exor è oggi una società forte, snella e internazionale che ha visto il suo titolo toccare in questi giorni il valore record di 45,43 euro, sette volte la quotazione del 2009, cioè 6,15 euro», la premessa di Elkann): la corsa a ostacoli della holding per la conquista del colosso delle riassicurazioni PartnerRe, le mosse di Fca dopo il «no» di Gm alla proposta di nozze. Nel primo caso, il presidente di Exor si è detto sicuro che, alla fine, l'offerta in contanti di 137,5 dollari ad azione «vedrà prevalere la razionalità e gli azionisti faranno ciò che è nel loro interesse», optando per l'offerta italiana rispetto a quella dell'americana Axis Capital. Avanti con determinazione, dunque, per condurre a termine il maxi-investimento di 6,8 miliardi di dollari che porterà PartnerRe a rappresentare un terzo degli attivi di Exor. «Non esiste alcuno “piano B” - ha puntualizzato Elkann -: la nostra offerta è nettamente la migliore e non necessita dell'ok dell'assemblea». Su Fca e la caccia al terzo socio, Elkann ha affermato che «contatti sono stati avviati non solo con Gm, ma che ci sono dialoghi e telefonate con altri costruttori» e che «gli azionisti avranno un'influenza» sulle decisioni. «Da parte di Fca - ha aggiunto - c'è determinazione se ci sono le opportunità». Il cda (new entry Ginevra Elkann) di Exor ha infine approvato il nuovo piano di «buy-back» fino a 250 milioni.

Dall'assembea via libera al bilancio 2014 e per i soci cedola di 0,35 euro per azione ordinaria.

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