L'Antitrust ha disposto l'avvio di due procedimenti istruttori, uno nei confronti di Enel e l'altro nei confronti di Sorgenia.
Tali operatori, spiega una nota, avrebbero violato la normativa sulla concorrenza applicando prezzi eccessivamente gravosi nella vendita a Terna dei servizi di accensione dei propri impianti nell'area di Brindisi, indispensabili per garantire la tensione della rete elettrica locale. In particolare, le condizioni di offerta di entrambi gli operatori sui mercati all'ingrosso avrebbero determinato il tendenziale azzeramento dei programmi di produzione dei rispettivi impianti nella zona, che sono quindi risultati «spenti». In tali circostanze, al fine di garantire l'esercizio in sicurezza della rete elettrica locale, il gestore della rete di trasmissione nazionale, Terna, sottolinea l'Antitrust, è stato obbligato a richiedere alle società l'avviamento di alcune unità produttive sul mercato dei servizi di dispacciamento. Tanto Enel Produzione quanto Sorgenia si sono, quindi, trovate nella condizione di fornitore indispensabile in talune fasce orarie del periodo in questione, posizione sulla quale sembrano aver fatto leva per imporre a Terna prezzi eccessivi. Ad esempio «il maggior costo pagato da Terna per quei servizi nell'area di Brindisi è stato superiore di circa 320 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta nell'anno precedente.
Pronta la replica di Enel e di Sorgenia che ritengono di avere agito legittimamente, in piena conformità alla normativa di riferimento in materia di concorrenza e alle prescrizioni regolatorie vigenti e in piena conformità delle prescrizioni regolatorie. Entrambe hanno inoltre offerto la più completa collaborazione al Garante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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