Fastweb al bivio tra Telecom ed Enel

La società potrebbe far valere il diritto di veto su Metroweb

Maddalena Camera Si può immaginare di andare in autostrada a 50 all'ora? Ovviamente no. Con questo auspicio sul fronte della realizzazione dell'autostrada digitale, ossia la rete in fibra ottica, Fastweb ha annunciato il potenziamento della sua fino a 200 megabit al secondo, il doppio della velocità rispetto agli attuali 100 Mb, e l'estensione della stessa rete al 50% della popolazione, pari a 13 milioni di famiglie e imprese, in oltre 500 città italiane entro il 2020. Le prime città a essere collegate (a 200Mb) dall'11 aprile saranno quelle medio-piccole. Si parte da Arezzo, Viterbo, Riccione, Rimini, Trento, Massa, Pistoia e Caserta. La tecnologia impiegata è uguale a quella con cui Telecom ha portato la sua rete ultraveloce in circa mille città. Si tratta dell'Fttc. La fibra sarà portata non in casa ma fino al cosiddetto cabinet. «Il piano di Fastweb - ha detto Calcagno- è propedeutico alla stesura dell'ultimo miglio in fibra che può essere realizzata in un secondo momento». Il risiko della rete in fibra continua dunque e passa anche per Fastweb. La società controllata da Swisscom è anche un nodo centrale nella scelta del prossimo alleato di Metroweb. Fastweb infatti dispone di una quota di Metroweb Milano, piccola ma con diritto di veto sui possibili alleati almeno fino al 2017. «Ancora non conosciamo i piani di Enel e Telecom per Metroweb - ha detto Calcagno- quando ne verremo a conoscenza potremo effettuare la nostra scelta». Certo Metroweb potrebbe anche scegliere di fare un'alleanza senza includere la parte di rete in fibra già realizzata e più interessante, quella di Milano, ma l'accordo perderebbe importanza. Quello che è certo è che Metroweb in questo momento sta trattando con tutti, forse sopratutto con Enel che pare pronta a scendere davvero in campo per realizzare la rete in fibra.

Da quello che si intuisce le sinergie tra operatori infrastrutturati saranno parecchie. La fibra al cabinet di Fastweb infatti potrebbe essere portata in «casa» da Enel o da altri, al fine di evitare costose duplicazioni della rete stessa.

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