Il 2020 sarà, per Fca, l'anno dell'elettrificazione della gamma, tra veicoli elettrici puri, ibridi e ibridi plug-in, cioè con la possibilità di ricaricare la batteria e percorrere a zero emissioni i percorsi soprattutto urbani. Il gruppo utilizzerà le proprie tecnologie; solo dal 2021, una volta nato ufficialmente il nuovo colosso mondiale Fca-Psa e stabilite tutte le strategie industriali, si conosceranno sinergie e condivisioni delle piattaforme. E, di conseguenza, dove nasceranno i modelli futuri dei tanti marchi rappresentati.
Dopo un 2019 di transizione, senza novità effettive per il mercato, Fca ha davanti a sé un 2020 intenso. E a inaugurare il nuovo corso dell'elettrificazione saranno, i primi di febbraio, due regine: Fiat 500 e Fiat Panda. Entrambi i modelli si presenteranno con il motore ibrido che sposa la tecnologia mild hybrid: un alternatore/starter reversibile fornisce potenza addizionale per abbassare i consumi e le emissioni. Seguirà, in aprile, la presentazione della Lancia Ypsilon sempre mild hybrid, un'altra icona del gruppo anche se venduta solo in Italia.
In maggio e giugno, invece, protagonista sarà il marchio Jeep con il primo modello ibrido plug-in, cioè Renegade. Il mese successivo toccherà all'altro Suv di Jeep prodotto a Melfi, Compass. Tornando a maggio, ecco Maserati lanciare la nuova supercar che sotto il cofano avrà, però, un motore termico. L'erede della GranTurismo, sarà la prima vettura del Tridente a essere sfornata dalle nuove linee di montaggio dello stabilimento di Modena.
Luglio 2020 passerà alla storia per il varo della prima elettrica pura di Fca: il giorno 4, in coincidenza con il sessantatreesino compleanno del modello, la 500 elettrica sarà una realtà. A produrla, in circa 80mila unità l'anno, lo stabilimento di Mirafiori. Sempre a luglio tornerà alla ribalta Maserati e questa volta con la sua prima ibrida, la berlina Ghibli. Dopo l'estate, invece, sarà la volta del veicolo commerciale Ducato di Fiat Professional con il motore completamente elettrico. La gamma Ducato nasce nella grande fabbrica di Atessa (Chieti) che Fca condivide, dal 1981, con Peugeot e Citroën, partnership che ha anticipato di molti anni la prossima unione tra Fca e Psa.
Se il 2019 sarà ricordato come l'ultimo anno di «isolamento» di Fca, visto che la lettera d'intenti con i francesi di Psa è stata siglata il 18 dicembre scorso, il 2020 rappresenterà invece l'ultimo anno nel quale il gruppo di Mirafiori utilizzerà, per la produzione dei suoi veicoli, le sinergie interne: dal 2021, come detto, cambierà tutto.
Il prossimo Salone di Ginevra, in programma dal 5 al 15 marzo, potrebbe essere l'occasione di un primo approfondimento con Mike Manley, ad di Fca, e Carlos Tavares, numero uno di Psa e ad designato del nuovo gruppo, a oltre tre mesi dalla firma della lettera d'intenti. A Ginevra, Fca sarà presente con i marchi Fiat, Abarth, Alfa Romeo e Jeep (assente Maserati, visto che la prima novità è prevista a maggio). Per Psa è per ora confermata la presenza del solo marchio Ds. E a proposito di Ds, il brand che nel gruppo francese fa riferimento all'alto di gamma, già si parla di possibili sinergie con Maserati: da una parte, il Tridente, che diventerà il marchio di lusso del nuovo gruppo, con il suo Dna sportivo e votato alle prestazioni; dall'altra, Ds, il lusso alla francese a misura di famiglia.
A giocare a favore di Alfa Romeo, la cui nuova missione potrebbe essere inserita nel premium sportivo accessibile, e anche Lancia (in Francia il marchio è apprezzato) è la passione di Tavares per le corse e per i marchi che hanno una grande storia. Non resta che attendere.
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