Fca e Vw attese all'esame di Detroit

Da domani il primo salone mondiale auto per capire le strategie di Fiat senza Ferrari e di Volkswagen «post-diesel»

Fca e Vw attese all'esame di Detroit

Dopo le quotazioni a Milano di Ferrari e Fca, priva del Cavallino, il secondo botto del 2016 è atteso a partire da domani, negli Usa, con l'apertura dell'Auto Show di Detroit. Un botto, per essere precisi, è già arrivato nei giorni scorsi, con l'annuncio del boom delle vendite di veicoli sul mercato americano: 17,47 milioni, +5,7% rispetto al 2014, e la presenza, al secondo posto della top five, di Jeep (+25%).Tra i temi centrali della prima rassegna del 2016 ci sarà il caso Volkswagen. Dopo una breve tregua, proprio alla vigilia dell'Auto Show e in pieno Ces, il Salone delle tecnologie di Las Vegas, dove i tedeschi erano presenti con alcune novità, il «dieselgate» è tornato fortemente alla ribalta. Da una parte la causa intentata dallo Stato Usa a Wolfsburg e le tensioni con le autorità per la mancata consegna di documenti in nome delle leggi di Berlino sulla privacy; dall'altra, l'incontro che l'ad Matthias Müller avrà mercoledì con Gina McCarthy, direttrice dell'Agenzia Usa per l'ambiente, allo scopo di valutare le conseguenze legate alle emissioni truccate. Volkswagen andrebbe incontro a sanzioni tra 45 e 80 miliardi di dollari. In mezzo a tutto questo c'è la routine, con gli stand del gruppo (+0,4% negli Usa, lo scorso anno; male solo il marchio Vw, -4,8%, per Audi e Porsche, invece, +11,1% e +10,1%), impegnato a riportare la fiducia del Paese sul marchio principe, ricchi di novità, soprattutto sul versante dell'elettrico e dell'ibrido plug-in.A Detroit, dunque, è tutto pronto per il via. Gongolano gli organizzatori: le case auto hanno investito 200 milioni di dollari per gli allestimenti e il presidente Barack Obama ha confermato la visita del giorno 20. A Sergio Marchionne, ad di Fca e protagonista del salvataggio di Chrysler, inoltre, fa piacere ascoltare da Obama che «rifarei tutto quello che ho fatto sette anni fa, quando il settore era al collasso». Risultato: le imprese hanno creato 14 milioni di posti, 17 milioni gli ingressi nel sistema sanitario e robusti investimenti nel green.A differenza di Ford e Gm, che hanno deciso di dare spazio alle caratteristiche dei singoli marchi, spezzettando così lo stand, Fca ha scelto la politica di gruppo: un unico grande spazio che occupa il posto solitamente utilizzato da Gm. Domani mattina proprio Marchionne aprirà le danze, alle 7,35, presentando il primo veicolo ibrido di casa Fca, un grosso minivan targato Chrysler, per poi incontrare i media. La prima settimana in Borsa, a Milano, di Fca (capitalizzazione scesa a 9,5 miliardi e azioni a 7,35 euro) e Ferrari (titolo a 43,6 euro) non è stata positiva. «Fca - commenta Roberto Russo (Assiteca Sim) - si presenta all'Auto Show orfana di Ferrari e forte dei recenti dati sulle vendite. In una situazione di normalità dei mercati, sarebbe stato logico aspettarsi un rialzo delle quotazioni, ma la prima settimana del 2016 è stata funestata da notizie del tutto estranee ai reali valori delle aziende quotate, alimentando un surreale clima di panico che ha coinvolto anche Fca (-14%) e Ferrari (-9%). Ben venga allora Detroit per riportare la bussola sul reale valore di Fca che, forte di ricavi attesi nel 2016 pari a circa 110 miliardi, di un debito netto intorno a 2 miliardi e una cassa di 25 miliardi, ha un prezzo che riflette multipli inferiori del 50% circa rispetto ai principali competitor Usa ed europei».

Marchionne, intanto, ribadirà che è ancora presto per una valutazione dei titoli Fca e Ferrari, di cui è presidente, e che, sul terzo socio, tutto è rimandato al non lontano 2018, in quanto ora il gruppo deve concentrarsi sugli obiettivi. Congelato il corteggiamento a Gm (Mary Barra è ora più forte, perché pure presidente) e ad altri ipotetici nuovi partner.

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