Fca, niente spot al Super Bowl Meglio puntare sui «social»

Pierluigi Bonora

Mike Manley ha deciso di tagliare lo «spottone» di Fca in occasione del Super Bowl, l'evento sportivo americano più atteso dell'anno andato in scena domenica scorsa. Al posto della salatissima pubblicità, tra spazi, testimonial e costi di produzione, il Lingotto ha puntato su digital e social network. Era il 2011, quando la lunga serie di spot tv, durante il Super Bowl, debuttò con Eminem (nella foto). E fu un grande successo. Con il famoso rapper, cresciuto a Detroit, Fca volle in quella occasione celebrare ufficialmente la rinascita di Motor City dopo la crisi che aveva rischiato di spazzare via l'industria automobilistica Usa.

Per l'anno successivo, l'ex ad Sergio Marchionne fece ingaggiare un altro big, ma del cinema: Clint Eastwood. Il messaggio partito dalla voce roca del grande attore e regista: «Detroit ci dimostra che si può fare. Il mondo sentirà i nostri motori rombare di nuovo». E via di seguito, fino al 2018, con 5 spot, tra cui quello con al centro uno dei discorsi di Martin Luther King.

Iniziativa accolta da molti apprezzamenti ma anche polemiche. Ora la svolta voluta da Manley, all'insegna del risparmio, ma anche perché l'audience tv è diminuita. «Cerchiamo vie innovative», ha spiegato Olivier Francois, responsabile marketing del gruppo.

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