Fca, sarà rivoluzione Alfa Ecco i piani di Marchionne

Dopo Giulia e Suv, cambierà la gamma. Scenderà anche la produzione. E gli analisti vedono l'utile a 1,4 miliardi

Pierluigi BonoraSergio Marchionne, all'Auto Show di Detroit, qualche anticipazione su come sarà aggiornato il piano industriale al 2018, di fatto l'ha fornita. Innanzitutto i volumi, che non saranno quelli indicati inizialmente (circa 7 milioni di unità), ma inferiori. «Il target di utili - la spiegazione in proposito dell'ad di Fca - può essere raggiunto anche con meno vetture più remunerative», riferendosi alla fattibilità del raggiungimento degli obiettivi finanziari al 2018.Sotto la lente, comunque, in questa revisione del piano, il primo a essere illustrato dopo la separazione da Ferrari, restano, in primis, gli sviluppi su Alfa Romeo e quale scossa riceverà Maserati dal lancio del suo primo Suv, il Levante.Su Alfa Romeo l'attesa è quella di un cambiamento della tabella prodotti. Sicuri sono i lanci della nuova Giulia, la cui gamma completa debutterà i primi di marzo al Salone di Ginevra, e l'arrivo del Suv, seppur in ritardo rispetto alle previsioni. Per quest'ultimo, probabilmente, sarà necessario attendere l'edizione 2017 di Ginevra. Prime consegne tra aprile e maggio, invece, per l'agognata Giulia, a quasi un anno dalla presentazione svoltasi al rinnovato Museo Alfa Romeo di Arese. Questi i punti fermi. Il resto sarà svelato il 27 gennaio quando, Marchionne, alle 16,30, da Londra, riferirà sulle novità al mercato. Gli analisti si attendono, per il Biscione (400mila unità stime iniziali di Fca al 2018), volumi quasi dimezzati: tra 250 e 200mila modelli alla fine del piano. C'è poi Maserati che, grazie a Levante, completa la gamma e si aspetta risultati importanti anche alla luce della crescita del mercato dei Suv premium. E anche in questo caso, comunque, per il 2018 c'è chi vede 60mila unità rispetto alle 75mila preventivate. Le future novità sono attese tra il 2017 e il 2018, ovvero la super coupé Alfieri e la nuova GT. Diverso il discorso per Jeep, marchio trainante di Fca. La produzione passa infatti da 1,9 a 2 milioni di unità. Nel redigere il piano, comunque, Marchionne ha dovuto tenere conto delle sempre più stringenti norme sulle emissioni e, per questo, rafforzare la presenza di modelli ibridi (il primo, Chrysler Pacifica, va sul mercato Usa) ed elettrici (la Fiat 500e è ben richiesta negli Stati Uniti).Il 27 gennaio, prima del piano, il consiglio di Fca approverà i conti del quarto trimestre e del 2015. Per l'anno passato, gli analisti prevedono ricavi per 113 miliardi (+18%), un ebit adjusted di 5,3 miliardi e un utile netto adjusted tra 1,4 e 1,5 miliardi, entrambi in forte crescita. E un debito netto di 6,5 miliardi da 7,7 di fine 2014.

Uno studio di Fim-Cisl, intanto, sottolinea come il 2015 sia stato un anno di svolta per Fca, «con un aumento della produzione del 66%, 2.700 nuovi occupati stabili e il crollo della Cig al 12%». Per la Fim è risultata vincente la combinazione investimenti e accordi sindacali.

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