Pierluigi BonoraAltro scivolone di Ferrari in Borsa nel giorno del cda sui conti separati 2015: -9,5% e titolo a 33 euro, dopo che le azioni erano precipitate a 32,94 euro. Male il Cavallino anche a Wall Street (-14% alle ore 20 italiane). Dal 4 gennaio, la Rossa ha bruciato quasi un quarto del valore. E non sono bastati risultati finanziari record, con un utile netto di 290 milioni (+9%), a rassicurare i mercati. Preoccupa l'indebitamento netto, pari a 1,93 miliardi, e non è piaciuta la guidance per il 2016 illustrata dal presidente Sergio Marchionne; in particolare, il dato sul margine operativo lordo rettificato (sopra 770 milioni), in contrasto con le attese degli analisti (più di 800 milioni).«Per una società che opera nel lusso - afferma un banchiere d'affari - si intravede per quest'anno una generazione di cassa e margini inferiori a ciò che invece ci si poteva aspettare». Altra preoccupazione riguarda il calo del 10% delle consegne in Cina. «La reazione dei mercati è incomprensibile», il commento di Marchionne, il quale ha poi spiegato che «le aree principali di crescita delle vendite saranno gli Usa, mentre la Cina resterà stabile». Nessun modello crossover è invece all'orizzonte («dovreste spararmi prima»). Per il 2016, il primo anno di Ferrari sotto il controllo di Exor (-4,5% il titolo), la società ha stimato consegne per circa 7.900 vetture, ricavi a oltre 2,9 miliardi (2,944 per il consenso) e un indebitamento netto sotto 1,95 miliardi (1,8 la stima del consenso), includendo la distribuzione di cedole. Il Cavallino ha chiuso il 2015 con 7.664 supercar consegnate (+6%), 2,854 miliardi di fatturato, un adjusted ebitda a 748 milioni e 290 milioni di utile netto. Ferrari distribuirà un dividendo nei prossimi anni con un pay-out tra il 25% e il 40% dell'utile netto.Fca, intanto (bene le vendite negli Usa: in gennaio, il migliore degli ultimi 9 anni, +7%), accelera sul tema ambiente e ribadisce che «le sue applicazioni motoristiche rispettano le normative sulle emissioni loro applicabili». E aggiunge che «sebbene i livelli di emissioni cambino in funzione delle condizioni di guida, i sistemi di controllo delle emissioni diesel funzionano nello stesso modo a parità di condizioni, sia che la vettura si trovi in laboratorio o su strada».Fca, inoltre, come «misura volontaria, non imposta né richiesta da autorità, aggiornerà le proprie calibrazioni Euro 6 con nuovi set di dati per migliorare la prestazione in termini di emissioni in condizioni di guida reali. Tali nuove calibrazioni saranno pronte a partire da aprile 2016.
L'iniziativa non costituisce campagna di richiamo».Il gruppo intende accorciare i tempi per incrementare la disponibilità, dal secondo trimestre 2017, della tecnologia di Active selective catalytic reduction (Scr), già impiegata in alcuni suoi autoveicoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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