nostro inviato a Parigi
Tutto è quasi pronto per lo sbarco di Fiat Chrysler Automobiles, il 13 ottobre, a Wall Street e a Milano, mentre il 29, nel palazzo londinese dell' Economist , scelto come sede fiscale di Fca, si svolgerà il primo cda post quotazione del gruppo. Un appuntamento, quest'ultimo, durante il quale il presidente John Elkann, Marchionne e il board affronteranno il tema del futuro della nuova società. Marchionne, ieri alla prima giornata del Salone di Parigi, dove Fiat ha lanciato la novità 500X «made in Melfi», ha comunque già messo le mani avanti. «Fca - ha ribadito - non ha bisogno di un aumento di capitale per sostenere il piano di investimenti». E subito dopo, a beneficio dei mercati, la nuova conferma degli obiettivi indicati per il 2014. Aggiungendo, però, di «aspettare i risultati del terzo trimestre, poi vedremo».
Anche l'indagine dell'Antitrust Ue sull'ipotesi di aiuti di Stato concessi dal Lussemburgo al braccio finanziario di Fiat, la cui sede è nel Paese del Centro Europa, non sembra preoccupare l'ad del Lingotto. «Una cavolata - la sua risposta - un casino imbarazzante, un mal di testa da risolvere». Quindi, rivolgendosi al direttore finanziario Richard Palmer, che lo ascolta in prima fila, torna sull'appuntamanto con la Borsa di New York: «Prepari la valigia - lo avverte - perché dopo il 13 andremo a presentare Fca agli investitori istituzionali, andremo a vendere le azioni del gruppo». In proposito, l'8 ottobre prossimo si conosceranno i dati definitivi del recesso. «Quello che ci resta in pancia sarà venduto a Wall Street - precisa Marchionne -; l'unica opzione che avremo è monetizzare, ma non so se ci riusciremo». «Non dimentichiamo - ha aggiunto - che siamo il terzo produttore di auto in Nord America, e a settembre abbiamo superato Toyota». Tutto questo, comunque, complice una giornata decisamente negativa per i mercati, non ha avuto effetti sul titolo Fiat che, a Milano, ha chiuso in ribasso: -1,68%.
Marchionne, stuzzicato sulla presidenza di Ferrari, che assumerà nello stesso giorno della quotazione di Fca a New York (il suo prestigioso biglietto da visita per i mercati), ha assicurato impegno e presenza a Maranello, nonostante il suo pendolarismo tra Torino e Detroit, e tra qualche settimana anche con Londra, sede fiscale di Fca. E, sempre sul tema Ferrari, ha garantito che il Cavallino sarà sempre parte del sistema Fiat Chrysler, respingendo ogni ipotesi di scorporo.
Infine, un giudizio sull'andamanto delle immatricolazioni di auto in Italia (Fiat
Chrysler, in settembre ha fatto meglio del mercato il cui aumento è stato del 3,3%): «È un segnale positivo, ma non so se siano basi solide per fare ripartire sia l'Italia sia l'Europa». E su eventuali incentivi: «No, grazie».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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