È arrivato l'ultimo giorno del titolo Fiat in Piazza Affari. Da lunedì 13 ottobre si cambia: Fiat sparisce e lascia il posto a Fca (Fiat Chrysler Automobiles). E le nuove azioni saranno quotate, oltre che a Milano, anche e soprattutto a New York. L'attesa è alta, anche se ieri - complice un report di JpMorgan (taglio del prezzo obiettivo a 8 da 8,9 euro) - le azioni del Lingotto sono scese a 7,09, in calo del 2,14% (-6,34% in un mese). Il mercato, comunque, continuerà a tenere sotto osservazione il nuovo titolo almeno fino al 29 ottobre, quando il primo (e rinnovato) cda del nuovo corso, che battezzerà anche la sede fiscale al palazzo dell' Economist , a Londra, è chiamato ad approvare i risultati del terzo trimestre. «È dal quarto trimestre dello scorso anno - spiega un analista - che i dati che il gruppo presenta non sono esaltanti e inferiori alle attese. Sotto osservazione sono soprattutto i margini di Chrysler. Il mercato, comunque, intravede un trimestre positivo, anche perché lo stesso Sergio Marchionne aveva preconizzato una svolta nella seconda metà dell'anno».
Le attese sono alimentate anche dalla possibilità, nonostante le recenti smentite di Marchionne, che il primo cda del nuovo corso possa decidere azioni di rafforzamento patrimoniale. «Continuiamno a guardare con attenzione anche il futuro di Ferrari - aggiunge l'analista - insieme al fatto che Marchionne abbia già in testa, e possa annunciarla nel giro di 18 mesi, un'alleanza forte con un altro costruttore. Se il 29 ottobre non ci saranno particolari novità su conti e strategie ritengo verosimile che cali la tensione sul nuovo titolo». Tra i timori espressi dagli analisti c'è anche quello sulla tenuta del trend di vendite di auto negli Usa. Il mercato, inoltre, guardando a Wall Street, si interroga sul tema «multipli» da assegnare alle azioni Fca, viste anche le differenti valutazioni contabili qui e negli Stati Uniti. E da alcuni calcoli emergerebbe che Fiat, in virtù dell'applicazione delle norme Us Gaap, si possa presentare ai nastri di partenza a Wall Street un po' cara. Sul caso, Mediobanca porta l'esperienza di Cnh, che «insegna come una società europea può quotarsi al Nyse senza dar conto dei risultati secondo gli Us Gaap. Per questo non ci preoccuperemmo, ora, dell'impatto concreto delle maggiori spese in ricerca e sviluppo». Da capire, inoltre, come gli investitori Usa riposizioneranno le azioni Gm e Ford nel proprio portafoglio, con il ritorno di Chrysler (seppur targata Fiat) sulla scena borsistica.
Intanto, a proposito del recesso degli azionisti Fiat per la fusione con Chrysler, il Lingotto fa sapere che, al termine dell'offerta in opzione e prelazione agli azionisti, i soci hanno acquistato 6.085.630 di azioni sul totale di 60.002.027 titoli su cui era stato esercitato il recesso. Fiat ha deciso di non collocare in Borsa le azioni residue e di procedere con l'acquisto dei titoli degli azionisti recedenti, pagando il prezzo di liquidazione di 7,727 euro.
L'esborso finale sarà di circa 416,6 milioni e, in pancia al Lingotto, resteranno 53,9 milioni di azioni che si aggiungono alle azioni proprie già detenute. Tutte le operazioni saranno regolate, come previsto, il 14 ottobre. Il debutto di Fca a Piazza Affari, infine, è stato fissato alle 15,45 di lunedì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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