
"I risultati del primo semestre di quest'anno sono in linea con le aspettative degli azionisti e con la guidance che abbiamo già fornito per il 2029", questo è il commento del presidente e amminsitratore delegato di FiberCop, Massimo Sarmi (in foto), dopo la pubblicazione dei conti semestrali della società telefonica dove è poi confluita l'ex rete di Telecom Italia.
Dal punto di vista dei ricavi, si evidenzia un lieve calo a 1,86 miliardi di euro (-3,6%) e un ebitda after lease (vale a dire la marginalità dopo l'impatto dei contratti di affitto) a 824 milioni, anch'esso in diminuzione del 12,5% con la diminuzione delle linee. Ad oggi le linee attive (rame e fibra), infatti, sono 14 milioni e 144mila, in calo di 364mila rispetto a fine 2024. Un trend che, tuttavia, viene letto come normale nel corso del processo di migrazione dal rame alla fibra ottica Ftth (vale a dire la fibra che arriva fino a casa). Dati ritenuti non preoccupanti per la società della rete, ora del fondo americano Kkr e del ministero dell'Economia, la quale prevede che il fatturato rialzerà la testa nel secondo semestre 2025 beneficiando della stagionalità relativa al segmento business to business. "L'aumento dei ricavi e l'impatto a regime di oltre 100 milioni di euro di efficienze sui costi realizzate nel primo trimestre di quest'anno si prevede che possano ulteriormente sostenere i risultati nella seconda metà del 2025", spiegano da Fibercop. Nei primi sei mesi dell'anno, inoltre, il debito si è attesto a 10,2 miliardi (salito di un miliardi), anche a seguito dell'emissione di nuovi bond per complessivi 3,5 miliardi nel primo semestre 2025. L'azienda, spiega la nota ufficale, ora afferma di avere margine di liquidità a 5,5 miliardi. A un livello tale da garantire il fabbisogno finanziari della società per il 2025 e il 2026.
Tra le righe del bilancio, il primo dove Fibercop è completamente separata dalla ormai ex casa madre Tim, tra i dati di maggiore interesse ci sono quelli sulla stesura della fibra ottica che è anche al centro degli obiettivi del Pnrr da raggiungere tassativamente entro metà 2026. Da questo punto di vista, la società dichiara di aver raggiunto il 100% delle milestones intermedie di giugno 2025 e il 70% della deadline del primo semestre 2026.
Nel primo semestre 2025, gli investimenti complessivi sono stati di 1,2 miliardi, con 13,2 milioni di unità immobiliari coperte con la tecnologia Ftth, in tutta Italia +1 milione rispetto a fine anno 2024.
Nessuna menzione, infine, per le ventilate nozze con i rivali di Open Fiber, matrimonio complicato non poco dagli sviluppi Antitrust che ha aperto un'istruttoria sul master service agreement, il contratto di servizio in vigore con Tim dopo lo scorporo della rete.