Muzinich Co. è una società d'investimenti indipendente, fondata da George Muzinich a New York nel 1988. Oggi gestisce circa 24 miliardi di dollari, ha sedi operative in tutta Europa e, dal 2014, anche a Milano. Francesca Campanelli è la numero uno in Italia. A lei abbiamo rivolto alcune domande sul mercato specifico in cui opera la società, che le attribuisce un ruolo importante, quello di finanziatore delle imprese.
Muzinich opera nell'investimento in corporate bond, cioè compra obbligazioni emesse da una società - che equivale a farle un prestito - e le colloca sul mercato: è così?
Sì, Muzinich è specializzata nel Corporate credit. Crediamo che sia interessante da un punto di vista del rendimento corretto in rapporto al rischio.
Chi sono i vostri investitori?
Soggetti istituzionali, in prevalenza fondi d'investimento, e il taglio minimo dipende dal tipo di veicolo offerto.
Acquistate bond di società sia quotate che non quotate? Con che criterio?
Sì, acquistiamo titoli di entrambi i tipi di società. Il nostro business si fonda su una profonda comprensione del mercato, ottenuta mediante il lavoro di un team di professionisti del credito di grande esperienza, dislocati in tutto il mondo, che applicano con serietà una metodologia basata su un’analisi fondamentale rigorosa e disciplinata.
Qual è il vostro modello di investimenti?
Le strategie di Muzinich puntano, secondo le richieste, a proteggere il capitale e a generare reddito e crescita sul lungo termine, con una volatilità contenuta. Offriamo ai nostri investitori una prospettiva globale, grazie al contributo di team americani, europei e di mercati emergenti di grande esperienza, che coniugano la conoscenza del mercato locale con un orizzonte mondiale. Gli elementi fondanti del nostro successo sono: un’analisi creditizia rigorosa, il controllo del rischio attraverso stress test e la ricerca bottom-up che viene effettuata internamente e non dipende da agenzie di rating o provider esterni, ma dal nostro team di professionisti dedicato interamente al Corporate credit.
L'acquisto di obbligazioni aziendali è meno rischioso dell'ingresso nel capitale, a patto che l'impresa sia solida. Quali sono i criteri con cui valutate le aziende da finanziare?
Attraverso un’attenta due diligence delle società, del settore di appartenenza, del management, dei concorrenti e una rigorosa analisi finanziaria attraverso la modellazione dei flussi finanziari. Le aziende devono inoltre rispettare dei precisi criteri qualitativi e quantitativi che vengono stabiliti in precedenza.
In tempi di crisi del credito bancario, la vostra attività è avvantaggiata?
Nel caso di crisi bancaria, tutto il sistema finanziario viene contagiato. Nonostante ciò il ricorso ai mercati del capitale da parte delle aziende può essere un’alternativa che favorisce le emissioni obbligazionarie, sebbene in questo contesto l’analisi rigorosa del merito creditizio sia cruciale.
Qual è il vostro pensiero sull'attuale stato dell'economia italiana ed europea?
Siamo moderatamente positivi su entrambi i fronti.
Il programma di quantitative easing della Bce si estende ora anche ai corporate bond: questa decisione può avere qualche conseguenza sulla vostra attività?
Sicuramente l'annuncio da parte della Bce dell’acquisto di titoli di credito investment grade a partire da giugno (stimato dagli analisti fra 5 e 10 miliardi di euro al mese), contribuisce a creare le condizioni per un ulteriore miglioramento del sentimento sui mercati del credito.
Le misure delle autorità monetarie saranno sufficienti per arginare e sconfiggere la deflazione?
Vanno in questa direzione, ma da sole non bastano a raggiungere il loro scopo.
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