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Fincantieri in Borsa fa rotta sull'Asia

Fincantieri in Borsa fa rotta sull'Asia

L'obiettivo è quello di salire sul podio. Quello dei primi tre al mondo nella cantieristica mondiale, al momento appannaggio dei coreani. Per questo, e non per dare una mano al Tesoro sul fronte del debito pubblico, Fincantieri ha studiato e avviato ieri la quotazione a Piazza Affari. L'operazione di vendita (una Opvs) metterà sul mercato il 43,9% della società triestina e farà scendere l'azionista pubblico, la Cdp (attraverso Fintecna) al 55 per cento. Un'operazione che avverrà, a valle, con un aumento di capitale da 600 milioni, e con l'esercizio integrale della greenshoe: opzione che permette di aumentare la dimensione dell'offerta in base alla domanda di titoli.
Solo un primo passo, perché il numero uno della Cdp, Franco Bassanini, ha detto chiaramente «che sono previsti altri aumenti di capitale e che non si può escludere, in futuro, un'ulteriore discesa della quota di maggioranza detenuta dall'azionista pubblico». L'obiettivo è quello di fare rotta sui competitor e usare le risorse per avviare lo shopping e crescere dimensionalmente. Anche se non esplicitamente, Bassanini ha lasciato intendere, a margine della conferenza di presentazione dell'Ipo a Piazza Affari, che la rotta è a Est, in particolare verso il mercato asiatico dove, evidentemente, la società ha già individuato una serie di prede.
Per questa ragione, «nel medio termine (tre anni) non distribuiremo dividendi», ha detto il direttore finanziario, Fabrizio Palermo, spiegando che «sarebbe distonico chiedere soldi al mercato per crescere e poi distribuire dividendi». Per altro, come ricordato anche da Bassanini, la Cdp ha ampiamente contribuito nel recente passato con i 10 miliardi girati al Tesoro con la vendita di Fincantieri, Sace e della quota Simest. Le nuove risorse serviranno anche a supportare gli ordini, non privi di incognite, come indicato anche nel prospetto informativo alla voce «rischi potenziali».
Il gruppo, ha ricordato l'amministratore delegato Giuseppe Bono, «ha archiviato lo scorso anno con 3,8 miliardi di fatturato, un ebitda margin del 7,8% e 300 milioni di ebitda. Risultati buoni, ma che contiamo di migliorare ancora su tutte e tre le aree di business: shipbuilding, offshore, sistemi e componenti. Shipbuilding - chiarisce - perché vediamo il mercato in miglioramento. Le crociere crescono più del 4% l'anno, e noi siamo leader, mentre i nostri competitor versano in condizioni peggiori».
In particolare, «vediamo un potenziale di miglioramento e anche un mercato prospettico, qual è l'Asia, tutto da sviluppare.

Inoltre, gli impianti stanno lavorando al 70% in Italia e riteniamo che questo, con le potenzialità dell'order book che abbiamo già in pancia, ci consentirà di recuperare situazione rapidamente».
Ieri, Fincantieri ha aperto le danze delle Ipo a Piazza Affari. Nelle prossime settimane è attesa una pioggia di operazioni, tra le quali Fineco, Sisal, Favini, Ovs, Coin, Braccialini, Cerved e Poste Italiane.

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