Fineco, uno dei simboli e dei pionieri del trading on line in Italia, arriverà sul listino di Piazza Affari ai primi di luglio. Unicredit, come indicato nel piano strategico da poco presentato, ha infatti avvia l'iter per la quotazione della banca diretta multicanale guidata da Alessandro Foti, presentando alla Borsa la relativa domanda di ammissione al listino e alla Consob quella per l'approvazione del prospetto dell'offerta pubblica di vendita. Lo sbarco in Piazza Affari è previsto, tenendo conto dei tempi tecnici, a inizio luglio con il via libera, entro 60 giorni (cioè metà giugno), all'Ipo da parte delle autorità.
Sul mercato dovrebbe essere collocato un pacchetto tra il 30-35% così che, al termine del processo di quotazione, Unicredit resterà azionista di maggioranza con una quota, quindi, del 65-70%. L'operazione, nei piani dell'istituto guidato da Federico Ghizzoni, ha l'obiettivo di «valorizzare pienamente il potenziale atteso» della società (il cui valore potrebbe essere, secondo diversi analisti, intorno ai 2 miliardi) e «di ottimizzare ulteriormente il patrimonio di Unicredit». Fineco nel primo trimestre ha registrato 1,1 miliardi di raccolta netta positiva con 46 miliardi di total financial asset mentre i clienti hanno superato quota 900mila. Il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro ha recentemente sottolineato che la banca si avvicina a «traguardare» l'obiettivo di un milione di clienti. Nel cda da poco rinnovato sono stati confermati Foti e il presidente Enrico Cotta Ramusino.
Tornando alla quotazione, Ubs Investment Bank e Unicredit Corporate & Investment Banking agiranno in qualità di joint global coordinator e insieme a Mediobanca quali joint bookrunner dell'operazione. UniCredit Corporate & Investment Banking sarà inoltre responsabile del collocamento per l'offerta pubblica mentre Mediobanca rivestirà il ruolo di sponsor. Gli advisor legali sono Bonelli Erede Pappalardo e Cleary Gottlieb Steen and Hamilton mentre Linklaters agisce in qualità di Advisor legale dei Joint Global Coordinators e dei Joint Bookrunners.
In tanto si è appreso che i risultati del gruppo Unicredit «continueranno anche nel 2014 a essere influenzati dall'evoluzione del quadro macroeconomico internazionale» con prospettive economiche che in Italia «rimangono incerte anche se appaiono oggi migliori rispetto a quelle di inizio 2013». È quanto si legge nel progetto di bilancio 2013 del gruppo bancario nella parte relativa all'evoluzione prevedibile della gestione dell'esercizio in corso.
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