Finmeccanica, Fiat e Mediaset i preferiti dai venditori in Borsa

Da ieri molti «scopertisti» hanno un nome e un cognome. Da ieri, inoltre, il mercato è in grado di comprendere ancor meglio che «fette» rilevanti del capitale di società del Ftse-Mib sono potenzialmente in mano agli hedge fund come il 5,26% di Finmeccanica e il 6,2% di Diasorin.
È l'effetto della prima pubblicazione della lista dei detentori di «posizioni corte nette» su titoli azionari, disposta dalla Consob sulla base di una direttiva Ue appena entrata in vigore. Quotidianamente, infatti, tutti i titolari di azioni e di contratti derivati su azioni dovranno comunicare all'Authority guidata da Giuseppe Vegas se il saldo delle posizioni short e long determini una possibilità di vendita su quote di capitale maggiori o uguali allo 0,5 per cento.
Ma che cosa sono una posizione short e una long? Si tratta di un contratto tra un venditore e un acquirente. Nel caso short l'acquirente si impegna a comprare a una data x l'azione y nella certezza che il prezzo scenderà. Il lucro, in questo caso, è dato dalla differenza tra il prezzo del titolo alla stipula del contratto (quando effettivamente viene venduto) e quello, inferiore, di acquisto (quando effettivamente viene comprato). Una posizione long è il contrario.
Ecco perché quest'estate sono state vietate le vendite allo scoperto di tutti i tipi su banche e assicurazioni, proprio per evitare forti oscillazioni dei prezzi. Con l'entrata in vigore del nuovo regolamento Ue inoltre non sarà più possibile effettuare vendite «nude», cioè senza la certezza materiale della consegna dei titoli alla data prefissata.
In ogni caso, la fotografia iniziale scattata dalla Consob il primo novembre mostra che Borsa Italiana è un terreno fertile per gli hedge fund. Ad esempio, The Children's Investment Fund (Tci) è titolare di una posizione netta corta (ovvero di un saldo netto tra posizioni short e long) su Fiat dell'1,35%. Si tratta di un hedge legato a una fondazione benefica che nel 200 contribuì al finanziamento e alla nascita di Algebris, la società di gestione fondata da Davide Serra (tornato alla ribalta per l'endorsement a Matteo Renzi). Nessuno sfugge dai big come Mediaset (1,76%) alle small cap come Rcs (0,57% in mano a Fvp) e Tiscali. Intermonte è l'unica italiana e per conto dei suoi clienti è andata corta su Cape Live e Cogeme.
Ako Capital e Aqr Capital invece sono in grado di mettere sul mercato il 5,26% di Finmeccanica. Altri due hedge come Highbridge e Marshall Wace hanno in mano l'1,5% di Pirelli, mentre quattro investitori alternativi possono cedere il 2,76% di Mps e guadagnarci.

Tra questi anche Odey Capital, l'hedge diretto dall'eccentrico Crispin Odey, che si remunerò con 28 milioni di sterline per aver previsto il credit crunch e che si è fatto costruire un pollaio in stile neoclassico nella sua tenuta.

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