Era dall'ottobre 2008, dal crac Lehman, che il titolo Finmeccanica non vedeva i 12,8 euro della chiusura di ieri, con un nuovo strappo del 3,14%. Le ragioni di questa galoppata sono diverse e si collocano in un contesto di mercati rialzisti. Ma non si tratta di spinte speculative: da mesi acquisti costanti e massicci provengono da investitori e fondi, anche Usa, che credono nelle potenzialità del titolo sul medio-lungo periodo. Un segno di fiducia per il lavoro dell'ad Mauro Moretti: al suo arrivo, 16 mesi fa, il titolo quotava 5,5 euro.
Di ieri la notizia che è andato a buon fine il riacquisto di bond per 450 milioni, che permette di abbattere il debito e i relativi oneri. È stata anche rinegoziata con le banche una linea di credito a breve da 2 miliardi, le cui commissioni sono state dimezzate. Al miglior rapporto con il mercato del credito non è estraneo il giudizio espresso nei mesi scorsi da Standard & Poor's e da Fitch, per entrambe passato da negativo a stabile. Ora c'è attesa per quello che dirà Moody's: probabilmente si pronuncerà subito dopo i conti semestrali, che saranno resi noti il 30 luglio. Poiché negli ultimi trimestri fatturato e risultati sono sempre stati superiori a previsioni e aspettative, c'è ottimismo anche su questo terzo giudizio.
Dal punto di vista industriale, l'interesse indiano per una partita di siluri da diverse decine di milioni e la riammissione del gruppo, da parte di New Delhi, anche a offerte civili, sono i segni di un importante
rasserenamento commerciale. In generale, poi, il settore della Difesa nel mondo sembra aver superato la fase di contrazione della spesa. In Italia un'importante commessa è arrivata a Selex, nell'ambito di un contratto di Fincantieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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