Finmeccanica vende Fata a Danieli

Sale il titolo in Borsa (+2,6%). Entro marzo il closing dell'operazione

Fata, società impiantistica piemontese, passa da Finmeccanica a Danieli. Per la prima non rientrava più nelle attività principali, per la seconda è invece un'acquisizione ricca di possibili sviluppi e di nuove sinergie. Il closing è previsto nel primo trimestre del 2016, il prezzo non è stato comunicato. La società occupa 200 dipendenti e fattura circa 150 milioni all'anno; una parte, quella relativa alla logistica, resterà nel gruppo Finmeccanica, al servizio delle attività «core», Aerospazio, Difesa e Sicurezza.

Fata è attiva nella progettazione di impianti industriali chiavi in mano e possiede alcune tecnologie proprie nell'ambito della laminazione dei metalli. Una delle controllate, la Fata Hunter, che ha sede negli Stati Uniti, da 70 anni produce impianti e macchinari per la lavorazione e la laminazione. Molte, dunque, le affinità con Danieli, uno dei leader mondiali nella produzione di laminati per la siderurgia. Fata fabbrica anche impianti per l'industria del petrolio e del gas e per la produzione di energia elettrica. All'inizio di agosto, è stato annunciato un contratto firmato in Iran per la realizzazione di una centrale elettrica a ciclo combinato del valore di 500 milioni di euro.

La cessione di Fata rientra nel piano industriale varato in gennaio da Finmeccanica (+2,6% ieri in Borsa), ma già nel 2014 Mauro Moretti, appena assunta la guida del gruppo, aveva annunciato che la società sarebbe uscita dal perimetro nel

quale era entrata 10 anni fa. Una curiosità: la sede della Fata a Pianezza, presso Torino, porta la firma dell'architetto brasiliano Oscar Nyemayer, autore degli edifici di Brasilia e della sede della Mondadori a Segrate.

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