Economia

Il Fisco coi "superpoteri": ecco come funziona e cosa saprà di noi

Con l'archivio dei rapporti finanziari, il Fisco possiede un'enorme banca dati di chiunque abbia un conto corrente per stanare strani movimenti ed evasione fiscale: ecco tutti i passaggi

Il Fisco coi "superpoteri": ecco come funziona e cosa saprà di noi

L'occhio del Fisco è sempre più presente sui conti correnti degli italiani: per combattere l’evasione fiscale e smascherare gli introiti in nero, ci sono strumenti ad hoc che consentono di verificare le entrate effettive percepite dai contribuenti italiani. Uno di questi è rappresentato dall’anagrafe dei rapporti finanziari, a sua volta conservata presso l’anagrafe tributaria.

Cos'è l'archivio dei rapporti finanziari

Un passaggio della legge attualmente in vigore in Italia recita che "per combattere l’evasione fiscale e ridurre il tax gap", tra le altre attività, ci si basera anche "sullo sfruttamento delle potenzialità derivanti dall’utilizzo di informazioni provenienti da enti esterni, di quelle di natura finanziaria contenute nell’Archivio dei rapporti finanziari, nonché dai dati derivanti dall’introduzione generalizzata della fatturazione elettronica". Ma che cos’è questo Archivio? Si tratta di un’enorme banca dati che contiene tutti i dati contabili (saldo e movimenti) di chiunque abbia un conto corrente o di deposito. Questo archivio ha già nella sua "mission" originaria, stabilita con il decreto "Salva Italia" di Monti nel 2011, il compito di trasmettere all’Anagrafe tributaria i dati di cui è in possesso. Fino ad ora, in pratica, il Fisco non l'avrebbe mai utilizzata nel pieno delle sue potenzialità.

Come funziona

Quindi, se si è titolari di un conto corrente, di una carta prepagata, di un deposito o di qualsiasi altro strumento presso gli istituti di credito (banche e Poste), si può essere più che sicuri che il proprio nome comparirà automaticamente all’interno dell’anagrafe dei rapporti finanziari. Quest'anagrafe (conosciuta anche come anagrafe dei conti correnti bancari) è uno strumento praticamente imbattibile, visto che ogni operatore finanziario ha, per legge, l’obbligo di comunicare all’anagrafe le informazioni sui saldi e sulle movimentazioni dei rapporti attivi dei contribuenti italiani. Come spiega laleggepertutti, l’anagrafe dei rapporti istituito presso l’anagrafe tributaria è alimentata dalle comunicazioni periodiche degli operatori finanziari. Tutti gli operatori (banche, poste, intermediari, ecc.) sono obbligati a comunicare l’esistenza dei rapporti intestati, cointestati o su cui i contribuenti hanno facoltà di disporre nonché le operazioni extra-conto. I dati e gli elementi contenuti nell’Anagrafe permettono all’agenzia delle Entrate di elaborare specifiche liste selettive di contribuenti da sottoporre a controllo prima dell’avvio di attività di verifica. L’archivio dei rapporti finanziari è organizzato in base al codice fiscale di ciascun intestatario dei rapporti finanziari.

Un monitoraggio continuo

Come fa notare Il Tempo, non è l’unico passaggio in cui si spinge su un monitoraggio consistente del contribuente: nella legge si cita il proposito di "monitorare il comportamento dei contribuenti che hanno subito un controllo fiscale per verificare nel tempo il loro grado di propensione all’adempimento e valutare il livello di fedeltà fiscale". Quel "nel tempo" è sintomatico: chi ha sbagliato continuerà ad essere sotto la lente d'ingrandimento del Fisco a sua insaputa, sarà "monitorato". Per far questo, l'Agenzia delle Entrate punta all'acquisizione di nuove figure professionali nell’amministrazione fiscale, "caratterizzate da conoscenze multidisciplinari (...) con particolare riguardo agli spunti provenienti dalle scienze comportamentali e alle esigenze di tutela della protezione dei dati e di cibersecurity", così come abbiamo descritto qualche tempo fa.

Quali operatori comunicano i nostri dati

Gli istituti bancari, le Poste italiane, i consorzi e le cooperative di garanzia collettiva dei fidi, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio, le società fiduciarie, le società e gli enti di assicurazione per le attività finanziarie sono gli operatori finanziari che sono tenuti alla comunicazione dei dati all'anagrafe dei rapporti finanziari. Questi comunicano, con periodicità mensile, i dati relativi ai rapporti finanziari e alle operazioni extra conto (operazioni effettuate direttamente allo sportello bancario attraverso assegni circolari o contanti) e i dati anagrafici dei soggetti collegati al rapporto con specificazione del ruolo. Con periodicità annuale, invece, gli operatori finanziari comunicano i dati relativi ai saldi del rapporto, distinti in saldo iniziale al 1° gennaio e saldo finale al 31 dicembre dell’anno cui è riferita la comunicazione, ovvero il saldo iniziale di apertura e il saldo contabilizzato antecedente la data di chiusura, per i rapporti chiusi in corso d’anno.

Cosa accade con giacenza e carte

Vengono comunicati anche gli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare e avere, la giacenza media annua relativa ai rapporti di deposito e di conto corrente bancari e postali e gli altri dati contabili per altre tipologie di rapporto. Inoltre, per particolari tipologie di rapporti bancari o finanziari, c'è l’obbligo di comunicare ulteriori dati aggiuntivi a quelli relativi alle giacenze e a flussi annuali. Per esempio, per le cassette di sicurezza, la banca deve comunicare il numero totale degli accessi effettuati nell’anno dal contribuente: un alto numero di accessi potrebbe generare sospetti e giustificare la necessità di effettuare ulteriori verifiche o controlli nei confronti del contribuente. Stesso discorso anche le carte di credito o di debito ricaricabili, oggetto di comunicazione da parte degli operatori finanziari. Le informazioni richieste dal Fisco per le carte di credito sono l’importo totale degli acquisti effettuati nell’anno, l’importo totale delle ricariche effettuate nell’anno e l’importo totale del valore delle carte acquistate nell’anno per le prepagate non ricaricabili.

Le proteste: "È un progetto illiberale"

È il rischio ravvisato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni scorrendo i capitoli dedicati all’evasione dell'"Atto di indirizzo" della politica fiscale firmato dal ministro dell’Economia Daniele Franco. "Il governo - attacca la Meloni - vuole autorizzare l’Agenzia delle Entrate-Riscossione a effettuare un accesso massivo all’Anagrafe dei rapporti finanziari, per vedere in tempo reale la giacenza sui conti correnti ed effettuare i pignoramenti. Il fisco vuole attingere direttamente dai conti correnti degli italiani. Un meccanismo che viola la privacy di milioni di contribuenti». «Fratelli d’Italia si opporrà in ogni sede contro questo progetto illiberale", conclude.

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