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Fisco, la Corte dei Conti ora lancia l'allarme: "Pressione fuori linea, avrà effetti recessivi"

La Corte dei Conti lancia l'allarme: il carico fiscale supererà il 45%. Il pareggio di bilancio? Il governo Monti lo vuole raggiungere puntando sull'aumento del prelievo fiscale. Si rischiano effetti recessivi. Grilli: "Niente manovra bis"

Fisco, la Corte dei Conti ora lancia l'allarme: "Pressione fuori linea, avrà effetti recessivi"

"Il pericolo di un corto circuito rigore/crescita non è dissipato nell'impianto del def 2012-2015, impegnato a definire il profilo di avvicinamento al pareggio di bilancio in un arco di tempo molto breve". A dirlo è Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nel corso di un'audzione alla Camera sul Def, tenutasi davanti alle commissioni bilancio sia di Montecitorio che di Palazzo Madama.

I margini temporali, "imposti dalle intese europee", spiega Giampaolino, sono stretti e complicano la realizzabilità di una politica economica del governo che tenga conto di due aspetti differenti: le esigenze di riequilibrio del bilancio e la ripresa economica. Il pareggio di bilancio, che dovrebbe arrivare con il 2013, dovrà infatti fare i conti non soltanto con la situazione interna al Paese, ma anche - e non è cosa da poco - con "un abbassamento, in parte inatteso, delle prospettive di crescita anche a livello internazionale".

Il governo Monti è ricorso al prelievo fiscale, imponendo nuove tasse per tentare di raggiungere l'agognato riequilibrio dei conti, ma questa mossa, sottolinea nuovamente la Corte dei Conti, ha forzato "una pressione già fuori linea nel confronto europeo" e generato "le condizioni per ulteriori effetti recessivi". E con "fuori linea" la Corte dei Conti intende che con gli interventi fiscali correttivi previsti dal Def si arriverà, nel triennio 2012.2014, a un carico di tasse che supererà il 45%, dal 42,5% attuale. La compoente fiscale delle correzioni sarà ampiamente maggioritaria nello spettro di misure previste. Rappresenterà l'82% nel 2012, il 70% nel 2013 e il 65% nel 2014. 

Sui rischi legati al Def anche Bankitalia, che sottolinea come il quadro presentato nel piano fiscale rimanga "soggetto a rischi al ribasso, ove si riacutizzino le tensioni sui mercati del debito

sovrano nell'area euro o il rallentamento dell'economia globali si riveli più pronunciato". Esiste anche il rischio "la stima di ripresa dell'occupazione e della spesa delle famiglie nel 2013" si riveli ottimistica.

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