Economia

Fisco, bonus-beffa per due milioni: devono restituire gli 80 euro

Il 94 per cento dei contribuenti sta sotto 50mila euro di stipendi, quasi uno su due scende sotto 15mila

Fisco, bonus-beffa per due milioni: devono restituire gli 80 euro

Nel 2015 sono stati circa 40,8 milioni i contribuenti che hanno dichiarato l'Irpef (l'imposta sul reddito), in lieve aumento dello 0,1 per cento rispetto al 2014. A riferirlo è il ministero dell'economia e delle finanze. Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 833 miliardi di euro, per un valore medio di 20.690 euro.

Tra gli 11,9 milioni di soggetti che avevano ottenuto il bonus da 80 euro dal datore di lavoro, circa 966.000 hanno dovuto restituirlo integralmente, mentre 765.000 soggetti hanno dovuto restituirne solo una parte. Il numero dei soggetti aventi diritto al bonus è di circa 11,2 milioni, per un ammontare totale di circa 9 miliardi di euro e una cifra media di 800 euro. Per quanto riguarda i contribuenti che hanno dovuto restituire il bonus, il Mef sottolinea che "si tratta di contribuenti titolari di ulteriori redditi rispetto a quelli presi in considerazione dal sostituto d'imposta, che li hanno portati a superare la soglia fissata per avere diritto al beneficio, oppure di contribuenti non aventi diritto al bonus perché l'imposta dovuta è risultata inferiore alle detrazioni per lavoro dipendente".

Il 45 per cento dei contribuenti, che dichiara solo il 4,5 per cento dell'Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro. In quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 49 per cento dei contribuenti, che dichiara il 57 per cento dell'Irpef totale, mentre solo il 5,2 per cento dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 38 per cento dell'Irpef totale. Rispetto all'anno precedente, aumenta sia il numero dei soggetti che dichiarano più di 50.000 euro (più 65.000) sia l'ammontare dell'Irpef dichiarata (più 1,9 miliardi di euro). I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro sono anche tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3 per cento sulla parte di reddito eccedente tale soglia: si tratta di circa 34.000 soggetti (0,1 per cenro del totale contribuenti), per un ammontare complessivo di 294 milioni di euro (circa 9.072 euro in media). Il contributo di solidarietà non sarà più obbligatorio dal 2017.

Se si osserva il reddito complessivo del contribuente mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori outlier (ossia particolarmente elevati), l'importo scende a 16.643 euro. Ciò significa che la metà dei contribuenti non supera 16.643 euro. L'analisi territoriale conferma che la regione con il guadagno medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria ha la media più bassa (4.780 euro). Anche nel 2015 il reddito medio nelle regioni del Sud e del Centro è cresciuto meno rispetto alla media nazionale.

Il lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l'82 per cento del reddito complessivo dichiarato. Il reddito da pensione, rappresenta circa il 30 per cento del totale del reddito complessivo. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 38.290 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 19.990 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.660 euro, quello dei pensionati a 16.870 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone e assimilate risulta di 17.020 euro. Rispetto all'anno d'imposta 2014, il reddito medio da pensione mostra una crescita del più 1 per cento, confermando il trend degli anni precedenti. Crescono anche i redditi medi d'impresa (più 8,6 per cento), da lavoro autonomo (più 7,6 per cento) e da partecipazione (più 6,1 per cento), anche per effetto della contrazione del numero dei dichiaranti con livelli reddituali bassi.

Diminuiscono lievemente invece i guadagni medi da lavoro dipendente (meno 0,2 per cento).

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