Se per Moody's "le turbolenze politiche non contano", per Fitch solo un "governo stabile impegnato sulle riforme" e una "ripresa durevole che sostenga l'attuale consolidamento di bilancio" potrebbero far sì che l'outlook del rating dell'Italia passi da "negativo" a "stabile".
Nella sua nota sull'Italia, l'agenzia di rating sottolinea inoltre che sono necessarie "riforme strutturali che rilancino la competitività e il potenziale di crescita dell’Italia" e un abbassamento del rapporto tra debito e Pil. Fitch ammette comunque che il Paese ha fatto "progressi sul consolidamento di bilancio" e che le riforme strutturali del 2012 sono "in linea con le aspettative", al punto che ci si aspetta un un deficit del 3%, con surplus primario (al netto della spesa per interessi) "vicino al 3%". A sostenere la fiducia nella solvibilità di lungo termine sono i bassi rischi di bilancio legati al settore bancario, la posizione di bilancio "vicina a quella necessaria per stabilizzare il rapporto debito/Pil" e 2un sistema pensionistico sostenibile".
Nonostante questo l'outlook resta negativo a causa della possibilità che non si riesca a far scendere il rapporto tra debito e Pil a partire dal 2014, della possibile
instabilità di governo dopo le elezioni, di una recessione più profonda e più lunga del previsto, di un peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito e di una possibile nuova intensificazione della crisi dell’EUrozona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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