Coronavirus

Flavio Briatore silura Conte: "Soltanto chiacchiere. Servono finanziamenti a fondo perduto"

Flavio Briatore si scaglia ancora contro Giuseppe Conte in difesa degli imprenditori italiani, in molti casi ancora in attesa del sussidio dello Stato, e dà la sua ricetta per far ripartire il Paese

Flavio Briatore silura Conte: "Soltanto chiacchiere. Servono finanziamenti a fondo perduto"

Flavio Briatore è uno dei più lungimiranti e attivi imprenditori del nostro Paese e durante l'emergenza coronavirus non si è mai tirato indietro nel dare il suo parere a livello economico sulla gestione della crisi in atto. I discorsi del patron del Billionaire sono sempre pragmatici, mai ipotetici. Briatore è un imprenditore che ha fondato il suo impero sulla concretezza e proprio questo sembra chiedere al governo nel varare le misure a sostegno delle aziende, che a causa del lockdown rischiano di fallire, se non è già accaduto.

Il suo ultimo intervento contro Giuseppe Conte è stato forte e deciso, con lamentele circostanziate in merito alle misure che il governo avrebbe giù dovuto attuare ma delle quali ancora non c'è traccia. "Soltanto chiacchiere. Con le chiacchiere qualsiasi misura va bene. Le aziende non hanno ricevuto niente. Le partite iva, in parte, hanno ricevuto quei famosi 600 euro che, quando arriveranno sui conti correnti, le banche li avranno già trattenuti perché le persone si sono già esposte economicamente", ha detto l'imprenditore ad America Oggi, facendosi portavoce della lamentale comune di tantissimi lavoratori che a quasi due mesi dall'inizio del lockdown si trovano ancora in una situazione di estremo disagio. Flavio Briatore non può che avere un pensiero per le tantissime aziende italiane in crisi: "Non hanno più soldi in cassa e faranno fatica a riprendersi e a tornare a lavorare a pieno regime come prima."

Gli scenari ipotizzati dal manager sono tutt'altro che rosei e prevedono un'ampia crisi di ritorno al termine del periodo di cassa integrazione previsto dal governo, quando le aziende non saranno ancora tornate ai livelli di fatturato ante-coronavirus. Probabilmente, molte realtà non riusciranno nemmeno a tornare a quei livelli, come spiega Briatore, perché "il coronavirus ha cambiato radicalmente la nostra vita e la natura del sistema economico." L'imprenditore non può fare a meno di puntare il dito contro la politica, che secondo lui si basa troppo su concetti teorici e poco pratici ma solo quando non vengono mossi gli interessi dei protagonisti, perché in quel caso "la politica funziona e lavora alacremente." Il riferimento di Flavio Briatore è soprattutto alle nomine nelle grandi aziende pubbliche, il cui valzer è già iniziato: "Siccome volevano spartirsi il potere, allora si sono messi d'accordo subito, senza perdere tempo. Peccato che per fronteggiare la crisi economica, in seguito all'emergenza coronavirus, non sono stati così solerti e veloci."

Da uomo pragmatico qual è, Flavio Briatore non si è limitato a muovere una critica ma ha dato quella che dal suo punto di vista potrebbe essere un primo passo per aiutare il tessuto economico del Paese. Secondo l'imprenditore, si potrebbero erogare "finanziamenti a fondo perduto perché già prima del coronavirus la situazione economica del nostro Paese non era brillante. Dopo questi tre o quattro mesi di lockdown non si possono dare finanziamenti che, nella maggior parte dei casi, sarà difficile restituire in quanto il livello della pressione fiscale sulle imprese in Italia ammonta al 65%." Il ragionamento di Flavio Briatore è basato sull'obbligatorierà dello stop industriale e commerciale, indipendente dalla volontà degli imprenditori. "In questi mesi gli affitti e le tasse non devono essere pagati e i contributi non devono essere versati.

C'è bisogno di un'iniezione di denaro a fondo perduto", ha concluso Briatore.

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