Fonsai, il vecchio cda è costato 16 milioni

I numeri non si possono discutere. E così, leggendo le relazioni predisposte per le assemblee di bilancio delle società che facevano parte della galassia Ligresti, si scopre che Fonsai, nonostante una perdita di 800 milioni nel 2012 e un aumento di capitale da 1,1 miliardi, ha remunerato consiglieri, manager e sindaci con oltre 16 milioni di euro.
Certo, su quella voce impatta il passaggio di mano dall'Ingegnere di Paternò al gruppo Unipol che non solo ha determinato un ricambio in seno al board (il vecchio è stato in carica fino a fine ottobre), ma anche un rinnovamento della guida aziendale. L'uscita del dg Piergiorgio Peluso (ora cfo di Telecom) ha comportato la corresponsione di 5 milioni dei quali 1,2 di compensi e 3,8 di «buonuscita», pari a tre annualità, come previsto dal contratto in caso di cambiamento di controllo dell'assicuratore. Non bisogna dimenticare che Peluso, artefice delle «grandi pulizie» di bilancio degli anni scorsi, lasciò Unicredit per assumere un compito difficile.
I tre figli dell'ex dominus sono stati anch'essi adeguatamente compensati. Jonella, ex presidente della compagnia, ha percepito 927mila euro. Suo fratello Paolo circa 1,2 milioni (poco meno di metà compenso è stato erogato in franchi svizzeri mentre 166mila euro sono arrivati da Milano Assicurazioni). Giulia, invece ha ricevuto 1,7 milioni quale presidente e ad della holding Premafin. Compensi di tutto rispetto anche per l'ex ad di Fonsai Emanuele Erbetta (1,1 milioni) e per il vicepresidente Antonio Talarico (1,33 milioni).
Discorso diverso per la parte consulenze. Ad esempio i consiglieri La Russa di Fonsai e Premafin hanno guadagnato circa 1,1 milioni. Ma di questi solo 11.500 euro sono andati a Geronimo in quanto consigliere della holding e 91mila a Vincenzo che sedeva nel board dell'assicuratrice. La parte restante è dovuta allo studio legale del quale fa parte anche l'ex ministro Ignazio. Idem per Carlo d'Urso (16mila euro come consigliere Fonsai e 1,7 milioni al suo studio) e per il commercialista Spinello (64mila per il board e 245mila di consulenze).


Cifre importanti sono state spese anche per il collegio sindacale (755mila euro). I due mesi a guida Unipol sono costati 440mila euro: al nuovo ad Carlo Cimbri sono andati 158 mila euro, riversati a Unipol ed entrati a far parte dei 2,38 milioni di retribuzione.

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