Foodora: "Via dall'Italia con il decreto sui rider". Di Maio: "No ai ricatti"

Foodora minaccia: "Con il decreto per i rider andiamo via dall'Italia". Di Maio: "Confronto, ma non accettiamo ricatti"

Foodora: "Via dall'Italia con il decreto sui rider". Di Maio: "No ai ricatti"

"Se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità che il ministro Di Maio ha fornito alle delegazioni di rider incontrate, dovrei concludere che il nuovo governo ha un solo obiettivo: fare in modo che le piattaforme digitali lascino l’Italia".

La minaccia - tutt'altro che velata - arriva da Gianluca Cocco, ad di Foodora Italia che in un'intervista al Corriere attacca la decisione del ministro di affrontare il tema dei fattorini dell'app (e non solo) tra i suoi primi provvedimenti: "Il decreto ingessa la flessibilità, parte dal riconoscimento dell’attività dei rider come lavoro subordinato", accusa Cocco, "Così gli operatori saranno costretti ad assumere tutti i collaboratori, chiuderanno i battenti e trionferà il sommerso. Se Di Maio vuole che i player tecnologici lascino l’Italia lo dica chiaramente".

Il manager, però, ammette che il sistema di pagamento (5 euro lorde a consegna, vale a dire 3,60 euro nette) potrebbe essere rivisto. "Non abbiamo problemi a sostituire il pagamento a consegna, con altre forme come il minimo garantito, la paga oraria oppure sistemi misti con base oraria più parte variabile", assicura, "Se ne può discutere rispettando però la sostenibilità del conto economico delle nostre aziende. Non ci sono utili di Foodora Italia perché è ancora un’attività in avviamento. E anche i nostri concorrenti sono nella stessa condizione".

"Ho tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy e nessuno vuole demonizzare le attività legate all'uso di piattaforme innovative", replica su Facebook Luigi Di Maio che domani incontrerà i rappresentanti dei fattorini e le aziende, "Ma ho il dovere di tutelare i ragazzi che lavorano in questo settore.

I riders oggi sono il simbolo di una generazione abbandonata dallo StatoSe lavoriamo insieme l'Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma sia chiaro. Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto".

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