Il mercato spera in un'altra battaglia all'ultimo colpo di delega su Telecom Italia dove determinanti sono i piccoli azionisti. Uno scontro che replichi quello dello scorso anno su Impregilo grazie a cui il titolo aveva corso un inesauribile rally. E in effetti il titolo del colosso tlc viaggia ormai intorno agli 0,72 euro, ben lontano dai minimi visti ad agosto a 0,47. Le premesse non mancano, ma, come fanno notare alcune fonti finanziarie, i tempi avrebbero dovuto essere diversi.
Salini, per dare scacco matto alla gestione precedente nel primo costruttore italiano, si era mosso con nove mesi di anticipo costruendo una proposta alternativa e un piano industriale su cui far convogliare il consenso dei fondi. Marco Fossati ( 5,004% del capitale detenuto tramite Findim dal 2007) che pochi giorni fa ha chiesto la convocazione di un'assemblea per la revoca del cda di Telecom Italia, avrebbe poco più di un mese. E' dato ormai per certo che della questione si occuperà il cda previsto per l'approvazione della trimestrale del 7 novembre. E l'assemblea è, a questo punto, attesa a dicembre.
Al momento non si ha notizia di un piano industriale predisposto da Fossati che tuttavia, secondo indiscrezioni di mercato, sarebbe in viaggio tra Londra e New York per convincere gli istituzionali a seguire una strada alternativa sul fronte della governance. In teoria le forze per un ribaltone non mancano: i fondi stranieri toccano il 47% circa del capitale, seguono i fondi italiani e i privati come Fossati e Naguib Sawiris, recentemente salito all'1,5% del capitale. Le forze in effetti si stanno schierando. Telefonica avrebbe addirittura chiesto la consulenza di Georgeson, società specializzata in governance che, un anno e mezzo fa, aveva assistito Salini nella scalata vincente a Impregilo.
Qualche perplessità la destano tuttavia i tempi particolarmente stretti. Per quanto riguarda il lato tecnico, il Tuf prevede che la sollecitazione sia effettuata dal promotore con la diffusione di un prospetto e di un modulo di delega, prospetto su cui Consob può chiedere integrazioni successive. Dal punto di vista strategico però i tempi sono inevitabilmente diversi. Salini ha iniziato la propria campagna su Impregilo nel settembre 2011 per poi arrivare alla presentazione di un piano industriale alternativo ad aprile e allo scontro assembleare finale il 17 luglio 2012.
Intanto, sul fronte politico, accelerano i tempi per una normativa più stringente sull'opa obbligatoria.
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