Le Fs investono 5,6 miliardi. E frenano sulla quotazione

Nel 2017 utile a 552 milioni. L'ad Mazzoncini: "Conti migliori di sempre. La Borsa? Aspettiamo il governo"

Le Fs investono 5,6 miliardi. E frenano sulla quotazione

Nel presentare il bilancio 2017, uno dei più brillanti della sua storia, il gruppo Ferrovie dello Stato frena su due temi molto caldi, Borsa e Alitalia. Sulla quotazione, l'ad Renato Mazzoncini, ha ribadito ieri che tutto resta bloccato fino a quando non sarà insediato un nuovo governo; posizione logica visto che le Fs tuttora appartengono per il 100% al ministero dell'Economia. Quanto ad Alitalia, più volte si è speculato su un possibile impegno delle Fs per un'integrazione anche di capitale con la sfortunata azienda di volo, che a sua volta proviene dal mondo pubblico. Nessun investimento finanziario, invece: «Non siamo nella data room» ha ripetuto l'ad. Sì piuttosto ad accordi commerciali che possano mettere in rete treni e aerei. «Stiamo lavorando per individuare pacchetti comuni con un biglietto aereo più un biglietto ferroviario usando le frecce come sistema di feederaggio locale».

Il bilancio 2017, che presenta ricavi e redditività in crescita, conferma la fase due delle Ferrovie, che dopo essersi concentrate negli ultimi anni sul sistema Alta velocità ora rivolgono la propria attenzione agli altri comparti, trasporto regionale, trasporto merci e linee tradizionali. Sull'Alta velocità è stata completata la flotta, che ora è a regime con 150 treni complessivi (Frecciarossa 500, 1000 e Frecciargento; i Frecciabianca non fanno parte dell'Alta velocità). Ora l'attenzione è indirizzata soprattutto al trasporto regionale: nel 2017 sono stati investiti in nuovi treni 371 milioni di euro. Degli investimenti Mazzoncini va orgoglioso: nel 2017 sono ammontati a 5,6 miliardi, di cui il 99% sul territorio nazionale, cifra che fa delle Fs il primo gruppo industriale per investimenti in Italia e che ha generato 100mila posti di lavoro nell'indotto. Nella sola infrastruttura sono stati investiti 4,4 miliardi e 1,1 sul trasporto (40% nel regionale). Il piano industriale 2017-2026 prevede altri 6,4 miliardi di investimenti, e la parte più importante sarà dedicata a 450 treni elettrici regionali, per un valore di 4,5 miliardi: ciò conferma anche un dichiarato impegno green del gruppo. Anche nelle merci il lavoro avviato nel 2017 con la creazione di Mercitalia comincia a dare frutti, e per la prima volta da tempi immemorabili l'ultima parte dell'anno ha segnato flussi di cassa positivi per 40 milioni.

Quanto ai conti, i numeri parlano da soli: 9,3 miliardi di ricavi operativi, margine lordo a 2,3 miliardi, netto a 718 milioni, utile di 552. Tutte voci con incrementi a due cifre sul 2016. Le Fs si tolgono anche la soddisfazione di fare i confronti. I 2,3 miliardi di ebitda rappresentano il 24,9% dei ricavi: «Indice di gran lunga migliore rispetto sia alla francese Sncf (13,7%) sia alla francese Deutsche Bahn (9,9%)».

Oltre agli investimenti fatti, il 2017 si è chiuso con 7,5 miliardi di bandi di gara pubblicati, che matureranno negli anni a venire. Da sottolineare che il gruppo nel corso dell'ultimo anno ha effettuato 8.400 assunzioni, di cui 4.400 a mercato e il resto come conseguenza di acquisizioni. Le Fs rivolgono un impegno crescente anche al trasporto pubblico locale.

A questo proposito ieri Mazzoncini ha detto: «Non riesco a pensare quale partito non abbia a cuore quello che stiamo facendo». E ha aggiunto: «Il servizio di Roma ci interessa. Qualora vada a gara noi siamo assolutamente disponibili a partecipare».

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