Nessuna contromossa di Gavio su Impregilo. Almeno, per ora. Il consiglio di Astm (ex Autostrada Torino-Milano), che tramite Igli controlla il 29,96% del general contractor, ieri ha solo preso atto dell'intenzione di Salini di promuovere un'Opa volontaria su Impregilo e ha proceduto alla formalizzazione dell'advisor, la banca giapponese Nomura.
Il «veicolo», che ha in pancia il 30% circa di Impregilo, si avvarrà invece della consulenza di Mediobanca e Unicredit. Il rispetto degli iter «burocratici» (una società quotata non può decidere autonomamente l'adesione a un'Opa ma necessita di una fairness opinion allo scopo di tutelare le minoranze) non presuppone necessariamente l'immobilismo.
E tutte le strade per il numero uno del gruppo di Tortona, Beniamino Gavio (nella foto), sono ancora aperte. Certo, l'offerta di Salini che valuta Impregilo 4 euro per azione porterebbe 480 milioni di liquidità ad Astm e una plusvalenza di tutto rispetto (circa 80 milioni). Va detto, infatti, che dopo la cessione della partecipazione in Ecorodovias, che ha fruttato all'impresa di costruzioni circa 1 miliardo di euro, Impregilo ha perso un asset che garantiva rendimenti elevati. Al contrario si dovranno affrontare le questioni relative al Canale di Panama e al Ponte sullo Stretto.
Quel «c'è tempo, c'è tempo» pronunciato qualche giorno fa da Beniamino Gavio potrebbe anche significare che di fronte a un rialzo dell'offerta si potrebbe anche cambiare opinione. Ieri Impregilo ha chiuso a 4,03 (-0,21%), poco mossa ma sempre sopra il prezzo di Opa.
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