Generali avvia la fase due e promette più dividendi

L'ad Greco: «Stop alle cessioni forzate, ora più crescita e obiettivo su Asia ed Est Europa». Bene la Borsa. A giugno un miliardo di utili

Generali avvia la fase due e promette più dividendi

La «fase due» di Generali è iniziata. Trieste, affrancata da problemi sul capitale e con una redditività crescente, promette ai soci dividendi più generosi: «Non siamo più vincolati alla politica di pay-out pari al 40% dell'utile», fissata nel piano industriale, ha annunciato l'ad Mario Greco snocciolando, insieme al direttore finanziario Alberto Minali, i conti del primo semestre: l'utile è stabile a un miliardo, a fronte di premi (+3,4%) e di un risultato operativo in aumento (+9,5%). Complice la cura dimagrante che ha portato alla vendita di attività per 3,7 miliardi, il Leone ha ora una solidità patrimoniale oltre gli obiettivi: 162% la solvency, pari a 11,2 miliardi «in eccesso» come capitale regolamentare.

Insomma, mutuando Greco, il «processo di vendita forzata» e il rilancio finanziario sono terminati. A livello strategico il Leone, pur restando una multinazionale europea vuole invece crescere, con operazioni chirurgiche, nell'Est Europa e in Asia (Cina e Vietnam in testa). Il primo assaggio è atteso a brevissimo in Malesia, con la formalizzazione dell'acquisto, già approvato dal cda, del 49% della compagnia danni Mpib (58,5 milioni l'utile 2013) con un'opzione per portarsi al 70%.

Non sono invece in programma acquisizioni di grande calibro o modifiche in Russia, ha precisato Greco, dichiarandosi «molto soddisfatto» per il riassetto («un capolavoro») della rete in corso in Italia sotto la regia di Philippe Donnet. Così come, ha aggiunto Minali, è stato posto «in sicurezza» (e quindi in prospettiva redditizio) il progetto immobiliare di CityLife a Milano. Ma se il default dell'Argentina non desta al momento preoccupazione, proprio le difficoltà del rublo e del ramo auto moscovita hanno indotto Generali a svalutare per 180 milioni la partecipazione in Ingosstrakh (38%).

Positiva la reazione della Borsa (+3% Generali in chiusura contro il -1,5% dell'indice FtseMib), mentre gli analisti accoglievano con favore conti superiori alle attese. Il semestre è «di ottimo auspicio per la seconda parte dell'anno», ha rimarcato Greco, e anche l'obiettivo di Roe al 13% appare a portata di mano. A giugno i premi Vita salivano del 5,4% e anche il ramo Danni mostrava una redditività in miglioramento (92,8% il combined ratio). Il top manager, tuttavia, al momento non ha alcuna intenzione di ritoccare i target nè si è sbilanciato oltre sulla missione del gruppo.

I «cassettisti» in attesa di sapere come saranno le Generali del futuro, e che cosa ha in mente davvero Greco per imprimere il definitivo salto dimensionale a Trieste dopo averlo «ripulito» e portato fuori dai salotti della finanza, devono quindi attendere il prossimo Investor day in agenda il 19 novembre.

Una volta

completato il riassetto di Telco, Generali tratterà come una «partecipazione finanziaria» anche il suo 4,3% di Telecom. Con l'intento unico di «valorizzarlo», per rendere meno dolorose le ingenti perdite accumulate in passato.

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